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venerdì 28 agosto 2020

We Are Number One #25 Speciale Gattini: My roommate is a cat e My lovely like a cat


Buongiorno lettori!
A chi non piacciono i gatti? Beh, a me moltissimo e ci sono queste due serie a tema che voglio consigliarvi. Certo, la seconda non presenta dei veri e propri gattini, anche si rimane comunque nel tema, mentre la prima beh, il gatto protagonista ha un suo proprio punto di vista insieme al suo umano... Qui di seguito vi parlo di due serie edite da Flashbook per gli amanti dei felini... Scoprite My Roomate is a Cat e My Lovely Like a Cat



My Roommate is a Cat 1 di Minatsuki e Futatsuya As

Avevo visto l'anime omonimo un anno fa ormai e l'annuncio del manga mi aveva reso molto felice perché questa storia di uno scrittore misantropo e di una gattina randagia è dolcissimaaaa. Subaru esce poco di casa, passando tutto il suo tempo a leggere e scrivere romanzi gialli. Andando un giorno alla tomba dei suoi genitori incontra una gattina che gli da l'ispirazione per una storia e quindi decide di portarsela a casa. Ma uno scrittore che a malapena sa badare a se stesso come può prendersi cura di un altro essere vivente? E la gattina, denominata dal ragazzo Haru, cosa pensa di questo strano umano che gli da cibo? Una storia bellissima, i disegni sono semplici, ma in alcuni momenti molto toccanti. C'è inoltre molto divertimento con i due punti di vista dei protagonisti e quindi vediamo anche la vita di un umano attraverso gli occhi di un gatto con tutte le sue stranezze e comportamenti felini. In ogni caso al pari dell'anime anche il manga mi ha emozionato e divertito, è stato un piacere rileggere questa storia. Voglio continuare la lettura e vedere le differenze con l'anime anche se al momento sono minime perché anche se il design è un po' diverso la storia e le emozioni che provoca sono le medesime e questa edizione è piccola ma ben fatta come tutto della Flashbook e adoro tanto tanto.



My Roommate is a Cat 2 

L’intrusione di Hiroto fa sì che Haru scappi di casa. Subaru corre a cercarla, ma se non la trovasse più? Come si sentirebbe? Ma Haru non può certo abbandonare il suo umano che senza di lei non riuscirebbe a sopravvivere... La vita di Haru e Subaru continua con lui che si rende conto di non sapere tanto su come accudire un animale e per imparare inizia ad affidarsi e fare conoscenza con la commessa del negozio di animali, Ookami. Una cosa che mi emoziona quasi leggendo questa serie (come a suo tempo guardando l’anime) è il legame che si crea tra le persone tramite proprio gli animali: Haru diventa per Subaru un ponte per rapportarsi sempre di più alle altre persone e di capire tanto sulla sua personalità, ma anche sul fatto che alcuni comportamenti sono comuni ai gatti e agli esseri umani solo che i primi non possono comunicarcelo a parole come invece fanno i nostri amici e colleghi. Questo volume ha però molti momenti divertenti e soprattutto la parte del POV di Haru mi fa sempre ridere tantissimo proprio perché la sua visione del mondo e di Subaru è molto felina oltre che spassosa. Chissà se tutti i gatti sono come lei...



My Roommate is a Cat 3

A casa di Ookami, Haru incontra il suo fratellino che credeva morto, mentre Subaru scopre nuove gioie del avere un gattino a casa e avere una famiglia... Il rapporta tra la commessa del negozio, i suoi animali e il fratello fanno riflettere il nostro scrittore e fargli desiderare altro... E questo gli tornerà utile quando un tranquillo pomeriggio con il suo editor Kawase si trasformerà in una festa improvvisata insieme ad Hiroto e ai suoi fratelli, con Haru che dovrà anche lei sopportare la compagnia altrui.. E poi per Subaru tocca affrontare le temibile sfida di un firmacopie dove incontrerà i lettori dei suoi romanzi... Un volume molto carino e divertente con nuovi personaggi umani e felini molto simpatici. Qui vediamo una maggiore consapevolezza di Subaru e una sua crescita che gli permette di stare con altre persone e di godersi questi momenti, il tutto grazie anche a Haru. Anche la gattina però si sentirà sempre più vicina al ragazzo e gli vorrà bene non solo perché gli da il cibo... Che dire una serie che continua davvero a divertire ma sopratutto ad emozionare con la dolcezza e tenerezza dei suoi protagonisti.





My Lovely Like a Cat 1 di Haruko Kumota 
Dopo tanti anni finalmente Kei-chan lascia il suo paesino di campagna e si trasferisce a Tokyo per vivere con Mii-kun, il suo ragazzo che era partito 6 anni prima per lavoro. I due vivranno insieme alla Pensione Matatabi dove vivono personaggi diversi e particolari, dallo studente perennemente fuori corso, ad un travestito romantico e sognatore. Insomma il povero Kei non è abituato alla vita di città e a quel casino, ma per amore è disposto a tutto. Anche ad accettare tutte le cose che Mii-kun ha fatto in quegli anni... Adesso in mezzo alle difficoltà i due dovranno imparare a vivere insieme ed esprimere il loro amore. Una serie davvero dolce e carina, divertente anche se affronta problematiche serie ma senza superficialità. Inoltre non c'è quel drama che si trova spesso in altre opere. E' realistica e simpatica e i due personaggi sono molto diversi, non si capisce come possano stare insieme dopo anni separati. Ma questo mostra proprio la forza dei loro sentimenti e il loro voler stare insieme nonostante le difficoltà. Sono rimasta piacevolmente sorpresa e voglio vedere come proseguirà questa serie davvero dolce.
PS. Perché questo titolo? Perché Mii-kun dice che i capelli di Kei sono morbidi come il pelo di un gattino e devo dire che anche i suoi comportamenti sono un po' felini, visto che preferisce una casa calma e accogliente al casino della strada. E sì, nella pensione Matatabi ci sono alcuni bei gattini... 



Avete letto questi titoli felini? O conoscete altre serie manga a tema gatti che volete consigliare? Fatemelo sapere nei commenti!

martedì 25 agosto 2020

Intervista a Virginia Bramati



Carissimi lettori, qui è Giò che vi parla! 

Ho avuto la fortuna di poter intervistare via skype, in occasione dell'uscita del suo nuovo romanzo Quello che ancora non sai di me edito dalla casa editrice Giunti, la bravissima scrittrice Virginia Bramati. Colgo l'occasione per ringraziarla ancora una volta per aver risposto pazientemente alle mie domande. Abbiamo parlato del nuovo libro e leggendo questa intervista conoscerete aneddoti sui nuovi personaggi, come sono nati Caterina, Luca, i due protagonisti della storia, conoscerete anche la parrucchiera Carla a cui sono particolarmente legata... Sarà proprio lei a tirare le fila della storia, ma non solo... Avremo modo anche di scoprire i progetti futuri di Virginia e se tornerà a scrivere di Verate... Insomma non vi resta che leggere oltre!


Giò: Ciao Virginia e grazie per questa intervista! Allora, parlaci di come è nato il tuo nuovo romanzo, Quello che ancora non sai di me

Virginia Bramati: Ho sempre profondamente creduto che i capelli siano la cornice di ognuno di noi, che se hai un buon taglio ed un bel colore di capelli e un po di trucco, puoi anche vestirti con capi non particolarmente costosi che comunque risulterai e valorizzerai qualsiasi capo tu indossi. Al contrario se avessimo una testa in disordine, un taglio mal tenuto o un colore di capelli pessimo, ecco potremmo vestire anche un capo di Armani che chiunque lo farebbe sfiguarare. Ecco considero importantissimo prendersi cura di noi stessi, dai capelli al viso, al nostro corpo, alla cura di noi stessi: non bisogna mai trascurarsi e considero i capelli un elemento importante da sempre! La storia è nata da un invito ad una presentazione in un paese vicino al lago di Garda. L'invito era da parte di una libraria ove mi diceva che con il suo gruppo di lettura si riunivano in un negozio di parrucchieri. Inizialmente devo dire che ero un po' stranita dal luogo ove sarebbe avvenuta la presentazione, poi devo dire, invece, che è stato bellissimo, a partire dal negozio davvero molto bello, all'interno del quale si trova una vera e propria libreria dove la titolare del negozio scambia con i propri clienti libri e consigli di lettura. Quando ho incontrato la mia editor Giulia Ichino in Giunti le ho raccontato di questa presentazione bellissima e molto particolare ed è proprio da qui che è nata l'idea. Mi piaceva prendere spunto, come spesso accade nei miei libri, da questa libraria, questa parrucchiera che consiglia libri, scambia opinioni con le sue clienti e come succede spessissimo questa realtà mi ha ispirato nella scrittura che è quella che poi cerco di mettere ogni volta nei miei romanzi. 


G: Ricollegandomi alla tua risposta è assolutamente vero che le tue storie e i tuoi personaggi noi lettori li percepiamo come persone reali, che davvero nella vita reale potremmo conoscere, o che potremmo vivere le medesime storie; ci ritroviamo in quello che leggiamo come se fosse nostro. Svelaci il segreto di come riesci a fare tutto ciò! 

VB: Già dal mio primo libro ho sempre voluto raccontare storie di ragazze, ragazze dei giorni d'oggi, con la loro parte di verità  che ci accompagna e accomuna nella vita reale. A parte il secondo libro che ho scritto Meno cinque alla felicità che ha una componente favolistica, tutti gli altri libri sono stati un percorso verso questo maggiore realismo. Mi sono spostata verso storie che si calassero di più nella realtà descrivendo sentimenti che si avvicinano più possibile alla vita di ognuno di noi e volendo sempre rappresentare storie di ragazze. 


G: Tratti tematiche importanti nei tuoi libri. In questo nuovo romanzo troviamo una casa famiglia per ragazzi abbandonati o fuggiti da casa per la violenza subita proprio da chi invece dovrebbe proteggerli. Non è una tematica semplice di cui parlare quindi come sei riuscita a raccontarlo nel libro?

VB: Sì, come dico sempre, tratto queste tematiche con la leggerezza del caso, non essendo in posizione da poter scendere troppo nei dettagli o prendere posizioni in merito. Per quello ci sono persone competenti che lo fanno di lavoro, come psicologi, assistenti sociali e via discorrendo. Ho semplicemente raccontato quello che per me dovrebbe essere una casa famiglia e le ragioni che portano i ragazzi in questi luoghi. Mi piace molto il pensiero di Luca, il personaggio maschile della storia e responsabile della casa famiglia per ragazzi, che lui condivide con Caterina, personaggio femminile ed insegnante di scuola superiore. Per i ragazzi, per loro, come adulti, siano delle guide e degli esempi da poter seguire, sono la porta sul futuro per questi ragazzi...

G: Virginia c'è qualcosa che vorresti che noi lettori percepissimo leggendo questo libro? 

VB: Sicuramente il fatto che bisogna guardarsi intorno, un po' come la protagonista del libro Caterina, che ad un punto sente questa esigenza. Non ha ragione di scappare dal luogo dove si trova, dalla sua terra quella della Calabria, dai suoi affetti, dal fidanzato Francesco, dal lavoro d'insegnante che lei tanto ama. Ma, ad un certo punto, sente questa necessità di mollare tutto per andare a lavorare al nord in una scuola professionale e non in un liceo classico, ma non le basta e decide di stravolgere completamente la sua vita ed proprio quello, il bisogno di ascoltarsi. E' importantissimo per ognuno di noi il saperlo fare, la vita è anche mettersi in gioco.

G: Parlaci dei personaggi Virginia: come sono arrivati a te? Ed il povero Francesco che cosa ti ha fatto per essere mollato così da Caterina?

VB: Povero Francesco! Lui così bello, alto, biondo, con sani principi, un ottimo lavoro nella farmacia di famiglia... Ma con lui non sono stata poi così cattiva. Come poi si leggerà nella storia gli ho dato il giusto riscatto alla fine perché da bravo calabrese non lascerà andar via Caterina tanto facilmente... Per quanto riguarda i personaggi, ecco loro vivono di vita propria. Mi è un po difficile dire come sono nati. Il fidanzato calabrese mi divertiva farlo proprio così, un bravo ragazzo, serio, con una buona posizione. L'assistente sociale Piera Mandelli io la vedevo proprio così, austera, con il vocione, sempre l'ultima parola a suo favore. Mi sono divertita un sacco a scrivere i dialoghi tra lei e Luca. E il povero Luca non può far altro che accontentarla in tutte le rocambolesche richieste da parte sua, come quando secondo lei ai ragazzi farebbe bene avere un cane da guardia nella struttura... Arriverà quindi Ottone e non sarà un cucciolo qualunque... (Qui se la ride la nostra Virginia ). Poi c'è Carla la parrucchiera che muoverà tutti gli ingranaggi della storia e che sarà la principale sostenitrice della storia tra Caterina e Luca.


G: Quando inizi a scrivere una storia come ti si presenta? Hai un idea chiara da cui partire, dove arrivare o la storia si sviluppa mentre la scrivi?

VB: Nel primo libro ho scritto l'inizio e la fine nello stesso momento, mi piaceva così. Invece in questo nuovo libro avevo già presente più o meno il finale; i personaggi si propongono a noi scrittori e tu pensi a cosa direbbe lei qui o lui e va avanti così. Sono loro che ti parlano, non sei tu scrittore ad importi. Dal momento che hai nella testa questi personaggi automaticamente si crea questo mondo e la storia sta tutta li dentro; ci sono sensazioni, emozioni, caratteristiche dei personaggi, hai l'idea di come vuoi il tuo personaggio maschile o femminile ed è intorno a tutto questo si uniscono le situazioni e la storia prende vita man mano...


G: Virginia,  c'è stato un personaggio nella storia che ti ha dato del filo da torcere mentre scrivevi?

VB: Filo da torcere direi assolutamente Carla, è il personaggio che mi ha impegnato di più. Se si considera che è un po il terzo incomodo, c'è la storia d'amore e poi c'e lei che interviene e bisogna fare in modo che le tre voci non diventassero lo stesso episodio raccontato da tre persone, ma che ognuno portasse altro della stessa situazione che si ripete per tutti e tre. Doveva davvero essere lo sguardo diverso che portava qualcosa di più al libro. Se per due che si innamorano è facile, per chi vede da fuori e osserva si deve muovere in maniera corretta e non è così facile. E' il mio primo personaggio fuori dal teatrino che mi ero creata e che continuava che aveva il suo perché, ma Carla è completamente diversa, lei è il personaggio a cui ho dedicato l'inizio del libro, un inizio particolare in cui, per la prima volta, non è stato cambiato niente di lei come a volte è successo con altri personaggi. Penso che Carla possa stare in qualsiasi libro ecco. 


G: Parlaci della copertina del libro e del titolo scelti. Io li trovo stupendi e adatti per la storia di cui hai scritto, è diventato il mio libro preferito in assoluto, è stupendo in tutto.

VB: La copertina è arrivata da Giulia Ichino e per la prima volta non c'e stata alcuna discussione a differenza delle copertine degli ultimi due romanzi per i quali ho lottato fino alla fine perché proprio non mi piacevano; così come il titolo non rendeva giustizia, non mi riconoscevo molto, ne per quanto riguardava il titolo, ne per le copertine. Invece questa è una copertina bellissima, il titolo mi piace tantissimo, sono davvero molto soddisfatta; è stata bravissima Giulia!


G: Virginia, possiamo definire Quello che ancora non sai di me un libro un po' più maturo rispetto agli altri tuoi romanzi?

VB: Secondo me sì. Io ritengo come autrice di aver fatto un percorso. Rispetto ai precedenti libri ho introdotto molto di più i dolori della vita, le ombre; anche la storia d'amore che è un incontrarsi e un piacersi che io inserisco sempre, perché è una situazione che io ho vissuto e che quindi riesco a raccontare meglio. Quella chimica che si scatena subito è complementare ad una storia di vita di molte persone più o meno felici, momenti dolorosi, ma sempre rappresentato con il sorriso sulle labbra. 


G: Virginia ed invece cosa ci dici riguardo a Verate? In tanti vorremmo tornare dalle ragazze di Verate!

VB: Non è stata una mia scelta quella di non tornare a Verate che sia chiaro, mi è stato chiesto di scrivere un libro dove addirittura non ci fosse la storia d'amore. E' una cosa per me impossibile: la storia d'amore per me ci deve essere, però ho dato ascolto alla casa editrice e mi sono scostata da quel di Verate ed anche il prossimo libro sarà così (sighhhhhhhh). Non ci sarà nessun contatto con Verate, come può essere per certi telefilm quando va troppo per il lungo inizia a stancare... E credo fosse arrivato il momento di lasciare Verate... Poi però chissà magari non è detto che in futuro non ci torni... 


G: Come è Virginia quando scrive?


VB: Ho già  rotto tre computer! Io scrivo sul divano con il computer sulle ginocchia normalmente, se è inverno davanti al camino, con il fuoco acceso se fa freddo, e scrivo sempre, sopratutto il sabato e la domenica. Scrivo con gioia, scrivere per me è solo piacere, non c'è mai il momento della pagina bianca o del blocco dello scrittore. Magari rileggo e cambio, ma non c'è mai un blocco per quanto mi riguarda e credo di poter dire che se non scrivessi così non scriverei proprio visto che ho già un lavoro, casa e famiglia da seguire: ci mancherebbe solo che anche lo scrivere fosse una fatica per me! E' il mio hobby piacevole che mi rende davvero felice e spero che questo si capisca nelle storie che scrivo e che il lettore lo percepisca. 


G: Parlaci dei genitori di Caterina; a me hanno davvero fatto tantissima tenerezza. 

VB: Il papà di Caterina è un mastro di forbici, il tutto nasce nel giorno in cui parlando con un mio collega ingegnere informatico, che lavora con noi, ho chiesto che lavoro svolgesse il suo papà e mi dice il mastro di forbici, per me un mestiere magico. Allora mi son detta: "Ecco lui sarà uno dei prossimi personaggi del mio libri!". Mi ha raccontato della loro terra d'origine della Calabria, delle sue tradizioni, ed ecco che ho potuto scrivere il personaggio che è il papà di Caterina.


G: Virginia, secondo me dai il giusto valore anche all'ambientazione che hai scelto e che scegli per le tue storie, scegli l'Italia a differenza di molte tue colleghe che scelgono di ambientare i loro racconti fuori dai nostri confini: cosa ne pensi?

VB: Ci sono cose meravigliose qui in Italia! Il libro è un insieme di molti dettagli, e i dettagli devono essere il più sfaccettati possibile secondo me: sono loro che fanno il libro, sono loro che incorniciano quella che è la storia che va a svilupparsi. Senza dettagli, senza ricchezza e dettagli che abbiano senso il libro crollerebbe 


G: Come nascono i nomi dei personaggi nei tuoi libri?

VB: E' una ricerca complicata: devono piacermi, devono essere nomi che mi prendono; è una ricerca accurata, uso i nomi che sono più in uso della zona in cui scelgo di ambientare la storia, non si tratta solo di usare nomi che mi piacciono, ma c'è anche questo tipo di ricerca. 


G: Progetti futuri: cosa ci aspetta Virginia?

VB: Stiamo studiando la storia di questo nuovo libro che sarà ambientato a Venezia. Sarà la storia di un giardino, un giardino che passa di mano in mano e si arricchisce di cose ed e' ambientato alla fine dell'Ottocento per poi arrivare ai giorni nostri. A tenere insieme tutto, se volgiamo metterla così, sarà una ragazza chiamata ad occuparsi dell'azienda di famiglia proprio a Venezia e che si troverà a scontrarsi con il ragazzo che ha una quota dell'azienda, ragazzo con cui lei è cresciuta, dal quale, per svariati motivi, si è allontanata e ora ha i due si ritrovano, ma in posizioni diverse... Il titolo dovrebbe essere "Il giardino delle sette stagioni" anche se sette mi sembrano un po' troppi, sto contrattando con Giulia di farli scendere a cinque...


Ed eccoci alla fine di questa bellissima e divertentissima intervista! Mi sarebbe piaciuto farvi ascoltare la registrazione e le risate che Virginia mi strappa sempre: lei è così, un vulcano di idee, bravura, simpatia, tutto concentrato in un unica persona. Io non vedo l' ora di leggere il suo prossimo libro. Per me le sue storie sono diventate il mio porto sicuro: quello che cerco in un libro so di ritrovarlo nelle sue bellissime e toccanti storie... Grazie Virginia è stato fantastico per me intervistarti!

Ora cari lettori a voi non resta che correre a leggere Quello che ancora non sai di me, una storia bellissima che tocca il cuore del lettore!


lunedì 24 agosto 2020

Recensione: "Quello che ancora non sai di me" di Virginia Bramati

Buongiorno lettori!
Qui è Giò che vi parla, state bene? Oggi sono qui per parlarvi del nuovo romanzo scritto dalla bravissima autrice Virginia Bramati edito dalla casa editrice Giunti, Quello che ancora non sai di me! Venite a scoprirlo nella mia recensione!



Titolo: Quello che ancora non sai di me
Autore: Virginia Bramati
Casa editrice: Giunti
Data di uscita: 24 giugno 2020
Pagine: 300
Prezzo: 14,90 (cartaceo); 9,99 (ebook)



Caterina è cresciuta in Calabria, circondata dal calore di una grande famiglia, è diventata insegnante di Latino e Greco e sta per sposarsi con Francesco: ha davvero tutto per essere felice. Ma allora perché, al momento di aggiornare la sua posizione nelle graduatorie ministeriali, invece di Cosenza le sue dita indicano come destinazione Brescia? E come spiegare ai genitori e a Francesco questi 1000 chilometri che per un intero anno scolastico li separeranno? Luca è avvocato, ma la missione che si è scelto è un'altra. In una grande villa donata da un benefattore a Sirmione, sul lago di Garda, ha dato vita non a un redditizio bed and breakfast di lusso bensì a una casa-famiglia per adolescenti allontanati dalle famiglie: sono ragazzi cui la vita ha tolto quasi tutto, e Luca - insieme alla pirotecnica Piera Mandelli, assistente sociale del Tribunale - vuole aiutarli a trovare il loro posto nel mondo. E poi c'è Carla, che da dietro la vetrina del suo negozio osserva tutti senza giudicare, che con un tocco di colore restituisce il sorriso alle sue clienti, che appoggia il phon su una pila di libri e ama il suo mestiere proprio perché - come la lettura - le offre la possibilità di ascoltare ogni giorno nuove storie: Carla, la parrucchiera di Sirmione. Sarà proprio lei ad aiutare Caterina, Luca e i ragazzi della casa-famiglia a scoprire ciò che ancora non sanno di sé...



Posso solo dirvi che sono particolarmente emozionata ad essere qui per parlarvi di questa nuova bellissima storia, e sono particolarmente legata a questo libro perché l'ho visto un pochino nascere e ne sento di far parte. Direte, come è possibile? Cari lettori, se già conoscete e leggete i libri di Virginia sapete a cosa mi riferisco: Virginia riesce a scrivere storie di vita quotidiana che potrebbe essere la nostra vita reale, ci accompagna pagina dopo pagina a conoscere i suoi personaggi, la loro storia, attimi fatti di parole non dette, di sentimenti reali, di paesaggi a noi vicini, di terre lontane di cui riesce a farci assaporare le tradizioni del luogo. Riesce a tessere delle storie meravigliose che al lettore sembra di vivere sulla propria pelle in prima persona, attimi di vita non sempre facili, ma con quel suo modo delicato di raccontarlo. 

Perché la vita si sa non è sempre semplice, ma bisogna cercarsi, ascoltarsi, e così come vedremo fare alla protagonista Caterina, che si accorge che la sua vita non la soddisfa abbastanza e così decide di andare a lavorare al Nord, di lasciare i suoi affetti più cari, la famiglia, il fidanzato, il suo lavoro di insegnante, la sua amata terra quale è la Calabria; lo fa perché forse sente essere la scelta giusta per lei. Bisogna anche mettersi in gioco nella vita, ci si può rendere conto che non sempre certe scelte sono del tutto sbagliate, anzi, a volte forse la scelta è necessaria... 

Il fatto è che spesso pensiamo che a frenarci siano le ambizioni o i desideri degli altri e invece sono solo le nostre paure...

Ed è questo che mi ha fatto innamorare perdutamente delle storie di Virginia. Lei, con le parole giuste, sa arrivare al cuore del lettore, farti davvero desiderare di avere realmente per amici i protagonisti delle sue storie. Un amore delicato che forse nascerà tra Caterina e Luca. Luca, un personaggio molto concreto lui che è un avvocato, ma decide di gestire una casa famiglia per ragazzi. E poi ci sarà Carla la parrucchiera che muoverà le fila per far si che forse due anime che si cercano si possano finalmente ritrovare... Adorerete tutti i personaggi ma vi innamorerete di Carla! Sono molto legata a lei, abbiamo molte cose in comune e per questo devo ringraziare Virginia. Devo però dire che sarà proprio Carla a tirare le fila della storia... Ne vedremo delle belle, ve lo assicuro... 

lunedì 10 agosto 2020

We are number one #24 Luglio 2020: Love stories, Il mio dannato rivale e It Had to be Sakura


Buongiorno lettori!
Come anticipato nel Manga's Corner di luglio voglio un po' cambiare le rubriche, nel senso che alcune "casuali" vorrei renderle mensili in modo da non accumulare post o di parlare di manga usciti da troppo tempo - cosa non brutta di per sé anche se visto che ci sono titoli belli è un peccato parlarne a troppa distanza... Quindi ecco che cercherò di fare un post mensile di We Are Number One (ma non solo lui...) dove parlo dei primi volumi di serie manga che ho letto in quel mese. Continueranno ad esserci post di singole serie, magari dove parlo di più volumi di un'unica serie, però farò anche questi post riassuntivi dei primi volumi che ho letto in un mese. Spero che la cosa vi piaccia e che magari anche voi avete iniziato queste serie...



Love stories 1 di Tagura Tohru 
Yuiji scopre per caso che il suo nuovo compagno di classe, Yamato, è gay. Un ragazzo schivo e silenzioso e in un certo senso asociale, ma grazie ad altri compagni e amici partecipano entrambi ad un gruppo di studio e iniziano a parlarsi. Yuiji si renderà conto che Yamato è "un bravo ragazzo", il suo essere gay non lo rende tanto diverso, ma lo incuriosisce perché lui è innamorato di un loro amico comune e non sa come comportarsi. Yuiji diventerà il suo confidente, la persona a cui Yamato può parlare senza paura. Ma questo non rende le cose più facili perché Yuiji deve pensare anche a se stesso: inizia ad innamorarsi delle ragazze, uscirci insieme e a capire come avere un rapporto. Intanto Yamato incontrerà delle persone omosessuali che lo aiuteranno a scoprire altro di sé e dei rapporti tra lo stesso sesso e non solo. Un volume che ricorda un po' Blue Flag (uscito però dopo Love Stories, anche se arrivato in Italia prima; ve ne parlerò una volta finita questa serie, manca un solo volume quindi sto aspettando) anche se c'è una presenza femminile meno forte e ci si concentra sui due ragazzi e il loro confidarsi e consigliarsi a vicenda. C'è anche molto spazio alla quotidianità scolastica dei due, i loro amici e compagni ignari dei loro segreti. In tal senso è un volume molto riflessivo perché i pensieri di Yuiji e Yamato sono al centro della storia. I disegni però sono importanti, sono delicati ed esprimono con realismo la vita dei suoi protagonisti. Mi è molto piaciuto e interessato, belli i personaggi secondari, sopratutto quelli che compaiono verso la fine che aggiungono nuovi elementi ed esperienze per i nostri protagonisti e la loro storia. 



Il mio dannato rivale (Dakaichi) 1 di Hashigo Sakurabi
Takato Saijo è un attore navigato, sempre stato al top nella classifica degli uomini più desiderati. Almeno fino all'arrivo di Junta Azumaya, un attore modello grezzo anche se talentuoso. I due dovranno lavorare insieme ad un drama e, anche se Takato vuole far abbassare la cresta a questo ragazzetto, Junta si rivela essere un suo fan e vuole andare a letto con lui. Takato riuscirà a resistere a quell'uomo che affascinate è affascinante, recitare sa recitare (anche se non ai suoi livelli) e che sa essere molto insistente nonostante quel viso d'angelo. Sono contenta di questa e mi piace molto l'edizione Planet Manga! E' ben fatta e anche la traduzione e alcune scelte di resa le ho trovate giuste - ho qualche dubbio sulla questione degli onorifici, mi fa stranissimo che Junta non urli "Takato-san!!" ma per il resto mi piace molto questa storia, anche se è un po al limite per la faccenda che inizialmente il rapporto tra i due è non-consensuale. Ben presto però i due protagonisti si cercano e iniziano a piacersi anche se per Takato è difficile aprirsi totalmetne a quel rivale troppo appiccicoso... E allora perché quando Junta sembra allontanarsi da lui, Takato gli si avvicina che si sente tradito...? Il resto del volume è occupato da una serie di storie dell'autrice che sono molto belle nella loro brevità e a volte semplicità. Un dio libertino che viene relegato sulla terra e potrà tornare nei cieli se conquisterà la prima persona che incontra, ossia un vero e proprio latin lover. Un triangolo scolastico con un senpai e due intraprendenti kohai; e poi due ragazzi sul tetto della scuola che si trovano a confessare i loro sentimenti per un'altra persona... Bellissimi, sopratutto l'ultimo che è molto toccante, ma ho adorato tutto il volume che ho letto con grande piacere. Ero molto eccitata ed emozionata di avere questo volume tra le mani e una volta finito (e riletto qualche volta) posso dire con certezza che non sono per nulla rimasta delusa. 

venerdì 7 agosto 2020

Manga's Corner #48 Luglio 2020

Buongiorno lettori! 
Un nuovo mese di letture è passato... Ho letto poco che sono stata operata ad un occhio e per una settimana ho dovuto tenere libri e manga chiusi. Ho deciso di rimandare il Wrap-Up ma di far uscire Manga's Corner con le letture manga che ho fatto. Non sono molti titoli, ma lo faccio uscire anche perché vorrei un po' sistemare le rubriche e quindi smaltiamo i manga XD
Voi cosa avete letto di bello a luglio? Avete letto qualcosa che ho letto anch'io? Fatemelo sapere!



Haikyu 36 di Haruichi Furudate 
Il Karasuno deve vincere il secondo set contro il Nekoma altrimenti il torneo di primavera finirà. A rendere più difficile la partita c'è Inuoka che entra in campo e si mette a murare Hinata. Ma il ragazzo non è lo stesso della loro prima partita così come neanche i suoi compagni. Ma questo volume continua ad esplorare la forza di Kenma che sta dando il meglio di se in questa partita decisiva, ma c'è anche uno sguardo a Kuroo e il rapporto tra i due ragazzi. Questa battaglia tra i due amici Kenma e Hinata è senza esclusione di colpi e mette in risalto i punti di forza e la crescita di tutti i personaggi coinvolti, anche i "secondari" o comunque coloro che non hanno mai avuto un grande spazio. Insomma questa partita si sta rivelando davvero bella e appassionante ed emozionante, da gustarsi davvero ad ogni capitolo. 



One Piece 93 di Eiichiro Oda 
La cortigiana Komurasaki è stata uccisa e i compagni di Rufy sono ricercati da Kaido e i suoi alleati, rischiando di compromettere il piano per la liberazione di Wa. Ma anche Rufy, imprigionato ad Udon, non sta certo fermo a subire le angherie di Queen, ma si metterà a combatterlo e, grazie all'aiuto di un misterioso personaggio, sviluppare la sua Ambizione per sconfiggere lo stesso Kaido. Ma importante è il personaggio di Yasuie che conosciamo in questo volume e ci mostra il lato più nascosto della resistenza e il terribile potere del frutto Smile... Un volume divertente e appassionante che segue diversi punti ma in maniera meno confusa che in altri punti della serie. Alla fine tutto torna e in un certo senso si collega. Mi é molto piaciuto e il finale indubbiamente emozionato. 




One Piece 94 di Eiichiro Oda 
Il sacrificio di Yasuie da nuova linfa e forza alla rivoluzione e a chi aspetta con ansia che giunga il fatidico giorno della rivolta. Ma non tutto sembra andare per il meglio. Alla prigione di Udon Rufy deve combattere i suoi carcerieri e sviluppare la sua ambizione grazie al vecchio Hyogoro. Ma ad interrompere questo suo allenamento giunge Big Mom che, anche se ha persona la memoria, continua a rimanere pericolosa (e affamata). Intanto Zoro fa la conoscenza di un potente spadaccino e scopre un'arma che potrebbe sconfiggere Kaido... Un volume pieno di azione e molte sorprese con vecchi e nuovi personaggi che fanno la loro comparsa e cambiano alcuni risvolti della situazione... Insomma interessante e appunto vengono poste alcune premesse interessanti per il successivo volume.