Bentornati lettori!
Che bel mese è stato settembre! Ho fatto delle belle letture, delle belle recensioni e sono davvero felce! Spero di continuare così fino alla fine dell'anno e oltre ;)
Come sempre in Wrap-Up trovate le mie letture del mese e le mini recensioni, più un estratto delle recensioni uscite sul blog.
Ricordatevi di commentare e dirmi quali sono state le vostre letture del mese e se siete stati soddisfatti ;)
L'arte di essere saggi di Seneca
Molto bella l'introduzione e la spiegazione, mi sono molto piaciute e ci sono molte citazioni latine; la traduzione mi sembra anche lei molto buona ma alquanto prolissa: ho passato gran parte della mia vita a tradurre da una qualche lingua in italiano e ho tradotto pure il latino e so che certi concetti non c'è una parola italiana che corrisponde, e quindi naturalmente c'è bisogno di una perifrasi, ma forse il traduttore si è lasciato un po' troppo andare... Bello che ci sia il testo a fronte ma sarebbe stato ancora meglio inserire i numeri per le diverse sezioni del paragrafo, ma sopratutto inserire le note anche nel testo italiano! Altrimenti diventa molto complicato e uno è costretto a leggere dal latino e può risultare scomodo... Per il resto appunto un buon lavoro e un argomento interessante anche se non condivido in toto.
4 stelle
Uccidimi di Chiara Cilli
(Un estratto della mia recensione!)
Per ritornare ad Henri ed Aleksandra non posso dire altro se non che mi è piaciuta l'evoluzione del loro rapporto e di come si sono vicendevolmente cambiati nel corso di questi tre libri, di come Aleksandra è diventata più forte e sicura di se, e di come Henri abbia imparato (almeno in parte) a convivere con il suo lato più umano e fragile. Nonostante tutto non possono fare a meno l'uno dell'altra e anche se il destino, il Re, i Lamaze li hanno sempre contrapposti e allontanati forse questo non è il loro destino. Almeno, questa è la mia speranza per loro perché io sono curiosa di leggere i prossimi capitoli di questa serie, sono curiosa di scoprire gli altri personaggi rimasti sullo sfondo (ma neanche troppo), ma ho la sensazione (e spero davvero che non sia sbagliata) che rivedremo ancora Herni ed Aleksandra e ce ne saranno delle belle. Per me la loro storia non è ancora conclusa...
Uccidimi di Chiara Cilli
(Un estratto della mia recensione!)
Per ritornare ad Henri ed Aleksandra non posso dire altro se non che mi è piaciuta l'evoluzione del loro rapporto e di come si sono vicendevolmente cambiati nel corso di questi tre libri, di come Aleksandra è diventata più forte e sicura di se, e di come Henri abbia imparato (almeno in parte) a convivere con il suo lato più umano e fragile. Nonostante tutto non possono fare a meno l'uno dell'altra e anche se il destino, il Re, i Lamaze li hanno sempre contrapposti e allontanati forse questo non è il loro destino. Almeno, questa è la mia speranza per loro perché io sono curiosa di leggere i prossimi capitoli di questa serie, sono curiosa di scoprire gli altri personaggi rimasti sullo sfondo (ma neanche troppo), ma ho la sensazione (e spero davvero che non sia sbagliata) che rivedremo ancora Herni ed Aleksandra e ce ne saranno delle belle. Per me la loro storia non è ancora conclusa...
Premetto che volevo leggerlo da tanto ma con l'uscita del film c'era sempre più gente che era tutta: "Ma lo sai che finisce che..." E anche se alcune cose sono intuibili dalla trama (e dal trailer) volevo godermi il libro in tranquillità e senza spoiler (e ce l'ho fatta fine alle ultime 42 pagine -.-'; accontentiamoci!). Non ho nulla in contrario in generale allo spoiler ma quello gratuito e non richiesto non mi piace, sopratutto quando muori dalla voglia di leggere un libro, senza saperne nulla o quasi per godertelo fino in fondo. E il finale di Io prima di te in particolare avrebbe rovinato la lettura, almeno per me. Detto questo sono soddisfatta ma, come Colpa delle stelle, non ho straveduto, strapianto, stra-amato questo libro, e per me della Moyes il migliore è e rimane La ragazza che hai lasciato, molto più complesso ed emozionante. Non che Io prima di te non affronti temi importanti ed attuali, che fanno riflettere, ma non mi hanno toccato così tanto, come è successo ad altre persone. Una nota positiva è che il finale meritava dopotutto un seguito e che per come la vedo io non poteva dirsi concluso così... Quindi adesso tocca a Io dopo di te e sono fiduciosa che sarà una bella storia.
4,5 stelle
L'arte nel sangue di Bonnie MacBird
(Un estratto della mia recensione!)
Ho iniziato la lettura del romanzo con molta curiosità e con la mente aperta; geniale l'idea dell'autrice del manoscritto ritrovato e molto apprezzabile il fatto che ha cercato di ricalcare la scrittura di Doyle e anche che non ha stravolto l'immagine dei protagonisti, mantenendoli fedeli agli originali, amati in tutto il mondo. E' il dottor Watson che racconta le sue (dis)avventure con Holmes, eccentrico detective che non riesce a sfuggire ai guai e che reputa ogni caso una nuova sfida per il suo intelletto. Ma ha anche un buon cuore ed un animo nobile e quando sa che le vite di alcuni bambini sono coinvolte non esita ad intervenire. Watson vorrebbe essere come il famoso investigatore, ma quando ci prova i risultati non sempre sono soddisfacenti, ma anche lui non può che non intervenire e cercare di aiutare Holmes nella risoluzione del caso e di tenere a bada il suo carattere impulsivo (anche qui con dubbi risultati).
La storia è intrigante e misteriosa, molto più di quello che mi sarei aspettata immaginando un caso del XIX secolo, con molti elementi diciamo moderni ma che non stravolgono la veridicità storica del romanzo e sono anche fedeli all'ambientazione prima parigina e poi inglese. Mi è piaciuto molto il personaggio di Holmes, ma per mia stessa natura mi sono maggiormente identificata con Watson, e non solo perché è la voce narrante: diciamo che anch'io mi sono ritrovata a frenare la follia e l'eccitazione dei miei amici e cercare di farli ragionare... E' dura la vita di noi Watson a volte...
4 stelle
L'arte nel sangue di Bonnie MacBird
(Un estratto della mia recensione!)
Ho iniziato la lettura del romanzo con molta curiosità e con la mente aperta; geniale l'idea dell'autrice del manoscritto ritrovato e molto apprezzabile il fatto che ha cercato di ricalcare la scrittura di Doyle e anche che non ha stravolto l'immagine dei protagonisti, mantenendoli fedeli agli originali, amati in tutto il mondo. E' il dottor Watson che racconta le sue (dis)avventure con Holmes, eccentrico detective che non riesce a sfuggire ai guai e che reputa ogni caso una nuova sfida per il suo intelletto. Ma ha anche un buon cuore ed un animo nobile e quando sa che le vite di alcuni bambini sono coinvolte non esita ad intervenire. Watson vorrebbe essere come il famoso investigatore, ma quando ci prova i risultati non sempre sono soddisfacenti, ma anche lui non può che non intervenire e cercare di aiutare Holmes nella risoluzione del caso e di tenere a bada il suo carattere impulsivo (anche qui con dubbi risultati).
La storia è intrigante e misteriosa, molto più di quello che mi sarei aspettata immaginando un caso del XIX secolo, con molti elementi diciamo moderni ma che non stravolgono la veridicità storica del romanzo e sono anche fedeli all'ambientazione prima parigina e poi inglese. Mi è piaciuto molto il personaggio di Holmes, ma per mia stessa natura mi sono maggiormente identificata con Watson, e non solo perché è la voce narrante: diciamo che anch'io mi sono ritrovata a frenare la follia e l'eccitazione dei miei amici e cercare di farli ragionare... E' dura la vita di noi Watson a volte...
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