Accenniamo brevemente al giovedì, festa della donna e giorno di sciopero nel quale ho avuto un pochino paura di non riuscire a partire, ma alla fine c’è l’ho fatta, anche se sono dovuta stare 4 ore in un bar ad aspettare la mia cara compagna di viaggio Viola e il Flixbus che ci avrebbe portato in quel di Milano. E nonostante il ritardo causa traffico, siamo arrivate sane e salve e ho fatto il mio ultimo pasto decente prima iniziare il digiuno fieristico.
Iniziamo da Cartoomics: è la più grande fiera fumettistica alla quale abbia mai preso parte finora. Di solito per un fattore di lontananza ho partecipato solo a fiere diciamo medio-piccole e quindi trovarmi in posto così grande con tanti editori, stand e quant’altro è stato molto eccitante e una bellissima prima volta.
Era venerdì, giorno di apertura ed era alquanto tranquillo, era piacevole girarci, i piedi non dolevano (ancora) e dopo poco meno di 10 minuti che ero entrata avevo già una borsa con 7 manga, una light novel e 4 poster (grazie Giulia!). Capite voi come è andata a finire: ho cercato di seguire l’accurata lista di manga da dover comprare che mi ero preparata ma inevitabilmente mi sono ritrovata a prenderne di non previsti (non tantissimi anche se ero tentata da altri titoli ma ci sono stati degli extra...)
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| Fare amicizia con Zombie 1 |
Mi è piaciuto comunque girare con calma i vari stand e ammirare quel che vendevano. C’erano delle figure spettacolari, davvero spettacolari che adoravo anche se non conoscevo il personaggio, ma ho istruito Viola su quelli che conoscevo e gliele ho fatto apprezzare anche a lei (o almeno ci ho provato). La Viola poi ha fatto amicizia con gli zombie che niente erano fantastici, mi facevano venire dei colpi e per questo mi allontanavo ogni volta che ne vedevo uno (mentre Viola ci chiacchierava con loro complimentandosi per il trucco). Era fantastico perché da quella zona riecheggiavano ogni tanto delle urla di persone spaventate e gli spari di zombie che venivano uccisi (e resuscitavano dopo neanche 5 minuti): era una cosa bellissima e ridevo ad ogni urlo. Ma appunto fuggivo dagli zombie e ad un certo punto mi sono ritrovata allo stand della casa editrice Acheron specializzata nel genere horror e mi sono presa due libri con protagonisti proprio gli zombie. Sono strana lo so ma mi ispiravano troppo!
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| La realtà è sopravvalutata (cit Halliday) |
Abbiamo girato molto ma anche sedute sulle panchine vicino ai finestrini e ho tirato avanti bevendo una specie di te ai litchees e mangiando appena due biscotti. La sera ho letteralmente cenato con uno yogurt e sistemato i miei acquisti. Come ho scritto su Instagram, non mi pento di nulla, ho speso un pochino più di quello che avevo calcolato ma ne sono rimasta contenta davvero davvero tanto e niente, mi piacerebbe ritornarci l’anno prossimo, è stata una bella esperienza davvero! Anche le diverse esperienze che proponevano erano carine anche se non ho partecipato le ho intraviste e mi sembravano molto belle, i prezzi buoni o quantomeno onesti e l’atmosfera allegra e divertente.
Passiamo a Tempo di Libri del quale l’anno scorso ho potuto partecipare solo un giorno e quest'anno ci tenevo davvero a farne almeno due e così è stato. Sabato ammetto che non ero in formissima, non so se chi mi era accanto se ne è accorto: mi sono svegliata con un mal di testa che è andato peggiorando nel corso della giornata fino a metà pomeriggio ma la mattina non è stata male: ho fatto i miei due acquisti assoluti e irrinunciabili per questo TdL, ossia il famoso Principe prigioniero e la mia amata Leta Blake dalla Triskell (e ho ricevuto la loro borsa, ero nei primi 100, yeah!) e poi da Kappalab La storia della principessa splendente (del quale a Cartoomics avevo preso con una mega offerta il dvd del film) e il romanzo della Città incantata che è il mio film preferito dello studio Ghibli dopo Il castello errante di Howl (e se non ancora non lo sapete da Kappalab trovate praticamente tutti i romanzi dai quali sono stati tratti i film dello studio Ghibli e se siete dei fan non potete perderveli!). Ho potuto incontrare la dolcissima Daniela Volontè che mi ha dato le sue deliziose bustine di zucchero e i suoi segnalibri (ne ho tenuto uno, l’altro era per la sua grande fan, e mia cara amica Gio) e poi Rosa di La Fenice Magazine, con la quale chatto ogni tanto ma è sempre un piacere incontrare di persona gli amici virtuali.



















