Buongiorno lettori!
Febbraio è stato il mese delle Olimpiadi Invernali e niente, ho mai detto quanto mi piacciono le Olimpiadi? Non credo, però se mi seguite sui vari social avrete notato che specifico una cosa nella mia presentazione, ossia "amante di manga e anime (sportivi)". Perché quel "sportivi" tra parentesi? Beh, innanzitutto perché essendo tra parentesi la grammatica dice che è una cosa che si può escludere e non compromette il senso della frase (e infatti leggo e guardo manga e anime di vario genere), ma quelli sportivi hanno rapito il mio cuore state certi che tra le nuove (ma anche vecchie) uscite ho sempre un occhio di riguardo verso quelle che parlano di sport perché mi piacciono in una maniera assurda: mi prendono, spaccano il mio cuore e mi fanno conoscere ed appassionare a sport che non mi interessavano prima. E sapete una cosa? Se adesso apprezzo e guardo con molto più entusiasmo lo sport beh, lo devo senza dubbio a manga e anime...
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| Foto presa dal web |
Iniziamo con una precisazione che stupirà molti di voi: non sono una tipa sportiva.
E ci ho provato, ne ho provati tanti di sport nella mia breve ma intensa vita, ma non è andata sempre molto bene...
Bicicletta: per due anni ho partecipato ad una gara competitiva di beneficenza e il primo anno sono caduta alla prima curva (non scherzo, la PRIMA, a neanche 200 metri dopo la partenza) e mi sono ritirata; il secondo anno sono caduta nuovamente a metà percorso (dove la strada era sterrata) ma sono riuscita a finirla. La bicicletta la uso occasionalmente su strade lastricate e preferibilmente in piano.
Nuoto: due anni circa di corso e ad oggi riesco a fare un po' di dorso. È una questione psicologica, ho paura di non toccare il fondo con i piedi, dell'acqua alta (e vivi a Venezia, ahahah!). Avrei bisogno di uno psicologo più che di un bagnino, quindi andiamo avanti!
Pallavolo: non male, quello che forse siamo andati più in là facendo quasi 3 anni e provando (inutilmente) ad entrare nella squadra locale Under 15. Certo, la tua battuta faceva schifo ma a ricevere non era malaccio, dai. Extra: squadra di pallavolo con Madre insieme ad un gruppo di madri e figlie al torneo estivo dell'oratorio: eravamo le più simpatiche, non serve aggiungere altro.
Pattinaggio: un annetto scarso di corso che mi ha insegnato quantomeno a stare in piedi, ma ancora oggi quando ti viene la pallida idea di andare a pattinare (perché la pista di pattinaggio, sopratutto all'aria aperta, ti fa andare il cervello in pappa e fremi per entrarci) le tue caviglie piangono e temono di non uscire intere, ma alla fine sopravvivi con qualche ematoma qua e là.
Curling: ebbene sì, ho fatto anche curling, sport del quale molti ignorano l'esistenza o quantomeno il funzionamento (vi lascio un bel video esplicativo che è meglio delle mie inutili parole). Partite divertenti e in compagnia, niente di serio ma sei pur sempre sul ghiaccio e cadere è obbligatorio e non dimentichiamoci una cosa fondamentale, ossia che devi anche avere parecchio culo che la stone non esca dal cerchio (e lo fa, immancabilmente lo fa e perdi, ovvio!)
Curling: ebbene sì, ho fatto anche curling, sport del quale molti ignorano l'esistenza o quantomeno il funzionamento (vi lascio un bel video esplicativo che è meglio delle mie inutili parole). Partite divertenti e in compagnia, niente di serio ma sei pur sempre sul ghiaccio e cadere è obbligatorio e non dimentichiamoci una cosa fondamentale, ossia che devi anche avere parecchio culo che la stone non esca dal cerchio (e lo fa, immancabilmente lo fa e perdi, ovvio!)
Palla avvelenata: si includo lo sport più terribile che gli insegnanti possano mai insegnare a dei bambini delle elementari. Però non ero male a schivare le pallonate, riuscivo a rimanere un bel po' in campo ma niente di eccezionale, dopotutto non esiste un campionato di palla avvelenata... (o sbaglio?)
Calcio: all'oratorio ovviamente, un po' tiravo o un po' paravo. Il mio polso si è spaccato una volta per colpa di uno stronzo più grande (e che faceva parte della squadra di calcio locale) che mi ha tirato una pallonata, ma sono ancora integra (fisicamente, psicologicamente ho ancora qualche dubbio...).
Sci alpino: mio padre dopo 15 minuti di lezione da lui stesso condotta ha deciso che il mio spazzaneve era pronto per affrontare un'intera pista e mi ci ha portata a tradimento. Io ho fatto un'intera pista abbastanza decentemente (ovviamente cadendo ogni tanto, ma l'ho fatta) e ho deciso che non avrei mai più seguito da sola mio padre la domenica mattina, lo avrei fatto solo se mia madre si fosse unita a noi (perché lei non scia e non approva certe cose che mio padre voleva farmi fare/provare ecc...)
L'unico mio momento di vera gloria sportiva l'ho avuto con la mia classe di quinta elementare a una competizione denominata Mini-Olimpiadi, dove squadre di diverse scuole elementari della zona si sfidavano in varie competizioni sportive per determinare chi è il più forte (un'idea geniale per abbattere l'autostima di pre-adolescenti, vero?). Siamo arrivati terzi perché al tiro alla fune quegli stronzi della Quinta A ci hanno battuto in finale, l'unica classe che non siamo mai riusciti a battere (sembra inutile specificarlo ma si, ero presa benissimo dal tiro alla fune che poi era l'unica gara alla quale ho partecipato con molto entusiasmo).
In seguito a tutte queste esperienze se non negative quantomeno poco soddisfacenti, e al fatto che o fai sport e socializzi, o sei un escluso sfigato (indovinate in quale categoria rientravo!), ho sviluppato un insano odio per lo sport: ho deciso che lo avrei totalmente escluso dalla mia vita e mi sarei dedicata ad altro, in particolare allo studio e ai libri. Alle medie il mio odio aveva raggiunto l'apice, arrivando a discutere alquanto animatamente con i miei ma anche con i genitori di compagni e amici e nel mio tema di italiano per l'esame di terza media c'era un parte dove mi lamentavo di quanto gli arbitri e gli allenatori sportivi parlino parlino e poi manco sanno giocare al loro sport e in questo modo gli atleti non possono dare un buon risultato, perché non hanno il giusto supporto.
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