Buongiorno lettori!
Visto che mi sono resa conto di avere un buon numero di primi volumi di alcune serie manga, usciti in questi ultimi due mesi, ho deciso di fare questa sorta di speciale di Manga's Corner per parlarne! Devo anche dire che ultimamente mi sono ritrovata a riflettere sull'ordine in cui metto i manga, perché solitamente li metto in ordine di acquisto/lettura ma forse sarebbe meglio dargli una qualche logica che renda anche più comoda la lettura, forse mettendo insieme i manga di una stessa casa editrice (se avete altre idee su come ordinare i manga scrivetemelo nei commenti!). In ogni caso se tra una cosa e l'altra mi ritroverò ad avere un po’ di numeri uno di alcune nuove serie farò un post simile a questo (sottotitolo della rubrica We are Number One, vi piace?) , se no sicuramente dal prossimo appuntamento metterò in posizione privilegiata i primi e gli ultimi volumi (e a seguire tutti gli altri).
Detto questo vi presento questi otto primi volumi di queste nuove serie che sembrano promettere molto bene. Vi siete già fatti tentare da alcune?
The Promised Neverland 1 di Kaiu Shirai (storia) e Posuka Demizu (disegni)
Emma vive con i suoi fratelli adottivi alla Grace Field House: sono tutti orfani e vengono accuditi amorevolmente da quella che però loro è la mamma. Una vita serena e felice all’interno di quelle quattro mura, almeno fino al giorno in cui Emma insieme a Norman scopre la verità, ossia che loro vengono accuditi per poi essere uccisi e mangiati da dei demoni. I due decidono di voler trovare il modo di scappare da Grace Field, un compito tutt’altro che facile, con la mamma che ha intuito che qualcuno ha scoperto la verità e che sembra anticipare ogni loro mossa. Emma e Norman decidono di avvalersi dell’aiuto dell’intelligente Ray per fare in modo che tutti i bambini della struttura possano fuggire e non diventare cibo... Avevo sentito tanto parlare di questa serie e non vedevo l’ora di leggerla in italiano. Quando ne parlavano tanti definivano The Promised Neverland come il nuovo Death Note e non posso che confermarlo: c’è poca azione ma tanta tensione, tanti misteri e vediamo il punto di vista sia dei tre protagonisti sia della mamma, un personaggio che che mi è piaciuto tantissimo e che secondo me ci riserverà molte soprese perché molto misterioso, e che davanti ai bambini è felice e alle loro spalle spietato e inflessibile. Mi piacciono i tre ragazzini protagonisti, sono ben caratterizzati e presentati, ma anche con pensieri e ragionamenti che noi tutti faremmo, facili da seguire e anche i loro comportamenti sono umani e simili a quelli di ragazzini normali della loro età. Mi ha molto appassionato la storia, i disegni sono molto belli e sanno mettere in risalto le emozioni più profonde dei suoni personaggi, trattasi di felicità o puro terrore, e non vedo davvero l’ora di leggere il prossimo volume.
Emma vive con i suoi fratelli adottivi alla Grace Field House: sono tutti orfani e vengono accuditi amorevolmente da quella che però loro è la mamma. Una vita serena e felice all’interno di quelle quattro mura, almeno fino al giorno in cui Emma insieme a Norman scopre la verità, ossia che loro vengono accuditi per poi essere uccisi e mangiati da dei demoni. I due decidono di voler trovare il modo di scappare da Grace Field, un compito tutt’altro che facile, con la mamma che ha intuito che qualcuno ha scoperto la verità e che sembra anticipare ogni loro mossa. Emma e Norman decidono di avvalersi dell’aiuto dell’intelligente Ray per fare in modo che tutti i bambini della struttura possano fuggire e non diventare cibo... Avevo sentito tanto parlare di questa serie e non vedevo l’ora di leggerla in italiano. Quando ne parlavano tanti definivano The Promised Neverland come il nuovo Death Note e non posso che confermarlo: c’è poca azione ma tanta tensione, tanti misteri e vediamo il punto di vista sia dei tre protagonisti sia della mamma, un personaggio che che mi è piaciuto tantissimo e che secondo me ci riserverà molte soprese perché molto misterioso, e che davanti ai bambini è felice e alle loro spalle spietato e inflessibile. Mi piacciono i tre ragazzini protagonisti, sono ben caratterizzati e presentati, ma anche con pensieri e ragionamenti che noi tutti faremmo, facili da seguire e anche i loro comportamenti sono umani e simili a quelli di ragazzini normali della loro età. Mi ha molto appassionato la storia, i disegni sono molto belli e sanno mettere in risalto le emozioni più profonde dei suoni personaggi, trattasi di felicità o puro terrore, e non vedo davvero l’ora di leggere il prossimo volume.
Riko abita in un orfanotrofio con gli altri Fischietti Rossi, il grado più basso degli esploratori dell’Abisso, l’enorme voragine che si estende per migliaia di chilometri e della quale si sa ben poco, ma che attira comunque esploratori di tutti i generi alla ricerca di incredibili tesori. Più ci si avvicina al fondo più si rischia la vita e diventa impossibile tornare in superficie e questo è successo alla madre della piccola Riko, una famosa cercatrice introppolata sul fondo dell’Abisso. Adesso Riko ha ricevuto un suo messaggio e vuole raggiungerla, vuole scoprire tutte le meraviglie dell’Abisso e lo farà con l’aiuto del misterioso Reg, metà bambino e metà robot trovato sull’orlo dell’Abisso da Riko con i suoi compagni che non ricorda nulla del suo passato, e proprio per riacquistare la memoria decide di seguire la bambina nel suo viaggio con tutti i rischi che esso comporta... Una storia molto appassionante che mi ha preso molto nonostante i protagonisti siano dei bambini e per questo temevo un pochino che mi deludesse. Non mi piacciono molto le storie che hanno per protagonisti dei bambini, ma in questo caso la loro ingenuità su alcuni argomenti e la loro determinazione mi hanno colpito e conquistato: mi è piaciuto il desiderio sincero di Riko di raggiungere la madre e la sua determinazione anche quando viene presa in giro per le sue fissazioni e pure allontanata dal gruppo per il suo carattere strano ma solare, con sempre al centro la sua voglia di conoscenza. Poi c’è Reg che è molto adorabile e ingenuo, mi è piaciuto e sicuramente nasconde molto misteri e quindi spero di conoscerlo di più nei prossimi volumi. Ho adorato i disegni, delicati e poetici, con la rappresentazione dell’Abisso davvero fenomenale e che ti da la voglia di esplorarlo anche tu, mi è molto piaciuto e poi abbiamo visto solo la punta e quindi vedremo quali altre magie ci riserverà l’Abisso e questa storia che promette molto bene.
Given 1 di Natsuki Kizu
Al solito posto in cima alle scale dove di solito si rifugia a schiacciare un pisolino, Uenoyama incontra il timido Mafuyu; ha una chitarra rotta alla quale sembra molto legato e Uenoyama gliela aggiusta prontamente ed è allora che Mafuyu gli chiede di insegnargli a suonarla. Uenoyama non vuole farlo, ma alla fine lo introduce alla sua band composta dagli universitari Haruki e Kaji: Mafuyu ha una bella voce e potrebbe essere utile per la band ma il ragazzo non vuole farne parte. Uenoyama è intrigato da questo ragazzo, dal suo attaccamento alla chitarra e sul perché vuole imparare a suonare; si sente addirittura ispirato che vuole scrivere per la bellissima voce di Mafuyu ma intanto scopre la verità sul ragazzo... Infatti solo sul finale intravediamo il significato della chitarra e della musica per il giovane, ignaro delle difficoltà e della bellezza del suonare che Uenoyama e i membri della band conoscono bene: i due protagonisti hanno dei caratteri alquanto opposti ma si attraggono inevitabilmente, entrambi si sentono ispirati uno dall'altro ma non riescono a comunicare questi sentimenti a parole. Che dire, ho sentito molto parlare di questa serie ed è davvero bella, mi ha preso fin da subito, ha dei disegni molto belli e poetici, la storia interessante e sei inevitabilmente portato a scoprire la verità su Mafuyu e vedere come si evolverà il suo rapporto con Uenoyama e gli altri membri della band.
Al solito posto in cima alle scale dove di solito si rifugia a schiacciare un pisolino, Uenoyama incontra il timido Mafuyu; ha una chitarra rotta alla quale sembra molto legato e Uenoyama gliela aggiusta prontamente ed è allora che Mafuyu gli chiede di insegnargli a suonarla. Uenoyama non vuole farlo, ma alla fine lo introduce alla sua band composta dagli universitari Haruki e Kaji: Mafuyu ha una bella voce e potrebbe essere utile per la band ma il ragazzo non vuole farne parte. Uenoyama è intrigato da questo ragazzo, dal suo attaccamento alla chitarra e sul perché vuole imparare a suonare; si sente addirittura ispirato che vuole scrivere per la bellissima voce di Mafuyu ma intanto scopre la verità sul ragazzo... Infatti solo sul finale intravediamo il significato della chitarra e della musica per il giovane, ignaro delle difficoltà e della bellezza del suonare che Uenoyama e i membri della band conoscono bene: i due protagonisti hanno dei caratteri alquanto opposti ma si attraggono inevitabilmente, entrambi si sentono ispirati uno dall'altro ma non riescono a comunicare questi sentimenti a parole. Che dire, ho sentito molto parlare di questa serie ed è davvero bella, mi ha preso fin da subito, ha dei disegni molto belli e poetici, la storia interessante e sei inevitabilmente portato a scoprire la verità su Mafuyu e vedere come si evolverà il suo rapporto con Uenoyama e gli altri membri della band.



