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martedì 20 settembre 2016

Intervista a Cecelia Ahern @Pordenonelgge2016 #IosonoFlawed

Buongiorno lettori!
Sono stata felicissima di poter andare a Pordenonelegge la scorsa domenica e incontrare, oltre che nuovi e vecchi amici, anche la simpaticissima Cecelia Ahern, autrice di numerosi best seller il cui ultimo lavoro Flawed Gli imperfetti è uscito la scorsa settimana per De Agostini.
Ho avuto l'opportunità non solo di partecipare all'evento pubblico con l'autrice ma anche alla conferenza stampa e ringrazio tantissimo la De Agostini per l'opportunità! Io ed altre blogger abbiamo potuto fare delle domande all'autrice e che dire che è stata una bella esperienza ;)?
Nel post qui sotto trovate un resoconto delle domande e delle risposte e quindi continuate a leggere se volete scoprire di più del mondo di Flawed Gli imperfetti ;)


"Mi sono vestita a tema, coi colori di Pordenonelegge, giallo e nero. Però il top è nero perché pensavo che a metterlo giallo poi mi confondevo troppo con i cartelloni!" Scherza Cecelia Ahern dando un occhiata alla parete gialla con la scritta Pordenonelegge nera; ha una gonna nera con dei fiori gialli, una cintura nera e un top dello stesso colore. Il suo look rispecchia la sua giovane età; ma questo non l'ha fermata a scrivere più di 14 romanzi, da molti dei quali sono stati tratti anche dei film di successo. In Italia il suo ultimo romanzo è appunto Flawed Gli imperfetti ed è per l'uscita di questo romanzo che Cecelia è venuta a Pordenone per presentarlo.
Ma lasciamo che sia lei a raccontarci qualcosa sul romanzo e sul suo processo di scrittura... 

Iniziamo parlando della genesi del romanzo: dove ti è venuta l'idea per questa storia e di che tratta?

L'idea viene dal fatto che la nostra società è molto critica: la gente fa errori e la società addita e critica immediatamente. Provo molta frustrazione vedendo come quando ci sono notizie su una persona si tende ad analizzare la sua vita e le sue scelte personali e spesso la sua reputazione viene anche rovinata dall'opinione pubblica! Nel romanzo ho sviluppato l'dea dell'etichetta che noi affibbiamo alle persone facendola diventare un vero e proprio marchio e creando una vera corte morale che giudica gli sbagli altrui.
La protagonista è Celestine, una ragazza perfetta o almeno considerata tale, intelligente, è un genio matematico, ha un bravo ragazzo, e per vari eventi che succederanno ad un certo punto della sua vita,  prende delle decisioni che la porteranno ad intraprendere un viaggio che la porterà ad essere Flawed, cioè Fallata ed imperfetta e questo cambierà non solo la sua vita ma anche i rapporti con i suoi genitori, la sua famiglia e i suoi amici. Un bel romanzo leggero e allegro! (ride)
Tendo a precisare che le persone fallate non sono criminali, non vanno in prigione; le loro sono più  che altro scelte etiche e morali non conformi alla società. Le persone ai posti del potere non voglio che le persone che non seguono le loro regole, i Fallati in parole povere, non possano raggiungere loro stessi posizioni di potere e influenzare gli altri e per questo identificano le persone con la F di Fallati. 
Siamo in una società che non ha compassione dei Fallati, non li vede; ma Celestine li vede e, a differenza degli altri, prova compassione nei loro confronti. Pensa che anche lei potrebbe essere al posto loro, che la società forse sbaglia e vuole trovare una soluzione al problema. Agisce seguendo la sua onestà, la sua forza e naturalmente la sua compassione. Lei ha il coraggio di agire in un determinato modo a combattere la società e le sue leggi anche se ciò la porta ad essere marchiata come Fallata.
Basta: non posso però svelare altro di quello che succede! Non cederò! (ride)


Come hai deciso di passare da un genere di romanzo diciamo romance ad uno distopico?

Diciamo che la considero la normale evoluzione di me come autore: voglio raccontare delle persone e delle loro difficoltà, di come arrivano a vivere i momenti più difficili della loro vita e poi si risollevano. Anche in Flawed ci sono le emozioni forti e puramente umane come negli altri miei romanzi.  Mentre lo scrivevo sentivo l'emozione, il thriller, il mio cuore palpitava e avevo il batticuore quando scrivevo. Devo ammettere che però, rispetto agli altri romanzi, è stato più veloce scriverlo, ho impiegato solo 6 settimane per la prima bozza.


Si tratta di una serie: che difficoltà hai travato rispetto ad un romanzo autoconclusivo?

Lo sviluppo è stato difficile, lo ammetto. L'unica cosa positiva è stato aver scritto subito il secondo volume e quindi fino all'ultimo, appena prima che stampassero Flawed, ho controllato e ricontrollato tutti i particolari e ho fatto dei cambiamenti. Dovevo stare molto attenta.
Mi piace leggere serie, ma la programmazione è difficile, e per molto tempo ho pensato che non sarei stata in grado di scriverne una. All'inizio pensavo di fare una trilogia perché tutti fanno trilogie ovviamente, ma durante la scrittura mi sono resa conto che per la mia storia due volumi andavano bene.


Gli altri tuoi romanzi sono indirizzato a un pubblico più adulto mentre Flawed è indirizzato ai ragazzi: come mai questa scelta?

In realtà non pianifico a chi indirizzare i miei romanzi. Diciamo che i miei romanzi precedenti hanno raggiunto anche un pubblico giovane ma non ci avevo pensato durante la scrittura. Devo ammettere che dopo un po' critici ed editori mi avevano chiesto di  scrivere per i giovani, ma io mi baso sulle idee che mi vengono e sui personaggi che nascono dalla mia mente. Diciamo che in Flawed non ci poteva essere che una protagonista adolescente. Non si tratta di marketing o cose del gente, ma di scelte personali. 


Come mai hai scelto la F come marchio? In italiano è rimasta, ma in altre lingue, come in turco e russo, è stata sostituita da una K. Ti dispiacerebbe si si perdesse?

È da rispettare che per questioni di lingua non è sempre possibile tenere la F. L'idea mi per la F mi è venuta quando nella mia vecchia scuola ho dovuto aiutare dei ragazzi a scrivere le loro storie che poi sono state raccolte in un libro; ho visto i voti, no? La F cerchiata in rosso è un immagine bruttissima per uno studente (ride)! E niente, ho avuto questa immagine e l'ho usata.
Per ritornare al discorso della traduzione, sarebbe bellissimo che rimanesse la F ma posso capire che non sempre è possibile e posso comprenderlo. La K poi è una bella lettera (ride)! L'importante è che essendo inclusa in un cerchio la gente non pensi che significa O. K.: sarebbe il contrario di quello che simboleggia (ride)!


Qualche lettore prova o proverà un po' di angoscia leggendo il finale e vedendo questa società così dura e insensibile; nel finale inoltre c'è poca speranza: è una scelta voluta visto che ci sarà anche un altro volume?

Non posso negare che il viaggio di Celestine è davvero terribile e duro, fisicamente e mentalmente. Io mi sentivo come lei, mi sentivo male quando scrivevo quando viene marchiata, mi sentivo come se fossi io su quella sedia al posto suo, a ricevere anch'io il marchio. Ciò mi fa sentire viva. E si c'è un cliffhanger finale perché la seconda parte del viaggio di Celestine continua nel secondo libro. In ogni caso non mi piacciono i finali scontati e felicissimi, preferisco i finali dove i personaggi sono pronti ad affrontare una nuova giornata dopo tutto quello che hanno passato, la speranza del nuovo giorno.


Hai pronte altre storie per i tuo lettori?
Il seguito di Flawed, Perfect, è già pronto come ho detto, sarà pubblicato l'anno prossimo. Il prossimo mese invece uscirà negli USA il mio nuovo romanzo che è Lyrebird e sono prontissima!

Io, Cecelia Ahern e la cara Viola, compagna di avventura!

Da dove trai ispirazione per le tue storie: da storie vere esperienze personali o cosa?

Non sono quel genere di scrittore che prende ispirazione dalle persone che incontra, che capta le conversazioni al bar o altro. Prendo spunto da tutto quello che mi circonda nella mia vita, lo lavoro nella mia testa e non ho bisogno di un confronto con altre persone o situazioni, ma anzi durante la scrittura necessito del silenzio. Senza dubbio nei personaggi c'è sempre qualcosa di me, in tutti i personaggi del romanzo, ma non rubo storie altrui (ride): non potrei prendere mai una storia che qualcuno mi ha raccontato; al limite spezzetto tutto quello che sento e mischio le varie storie. 


Visto che dai suoi libri sono stati tratti dei film ha iniziato a pensarci durante la scrittura a questa eventualità?

No, però io sono molto visuale durante la scrittura. Mio marito si preoccupa perché sto lì seduta, con la televisione spenta e non faccio nulla, perché è tutto nella mia testa, come un film. Forse per questo è facile che i miei romanzi diventino dei film. Io però non penso mai al film; se lo facessi non farei bene il mio lavoro di scrittrice
È bello che ci siano più persone che mi conoscono grazie al film e grazie ad essi raggiungo più gente: è  una bella soddisfazione che esca il film. 


Alza la mano un giornalista, l'unico uomo intorno al tavolo e chiede all'autrice se, visto che il padre è in polita, lei volesse dare una sua opinione sul caso Brexit. La Ahren sorride, sembra raccogliersi un attimo per pensare a cosa dire e poi dice: "No, non voglio dire la mia opinione. Anche perché mio padre è in politica!" e ride.
E' tempo di qualche autografo e qualche foto e poi ci si reca al tendone dove ci sarà il suo incontro con il pubblico. Risponde ancora alle domande interessati poste dal moderatore e dai suoi lettori, continuando a ride e scherzare e conclude facendo un video della sala piena che applaude perché "a casa non ci credono che viene così tanta gente ai miei incontri!"

Non aggiungo altro se non che è stata davvero una bella giornata e in settimana terminerò la lettura di Flawed e potrete leggere la mia recensione ;) Stay Tuned!

2 commenti:

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