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venerdì 24 ottobre 2014

Recensione: "Il tuo meraviglioso silenzio" di Katja Millay

Salve bella gente :3
Tra scuola e compiti vari non ho avuto nemmeno il tempo di aprire il pc. Ma che scherzo è mai questo?? Quindi oggi appena ho avuto 5 minuti liberi, ho deciso di pensare a voi e fregarmene di tutto il resto!
Quindi.. Oggi vi propongo un libro a cui personalmente tengo molto, un libro che non pentirete di aver letto. E che di certo vi lascerà un vuoto, appena finito. Un senso di abbandono che non se ne andrà facilmente!
Un libro che in America ha fatto molto parlare di se e che anche qui in Italia ha avuto un certo successo.
Un libro divertente, ma allo stesso tempo con temi importanti.
Che ne dite? Buona lettura :3



Titolo: Il tuo meraviglioso silenzio
Autore: Katja Millay 
Editore: Mondadori 
Prezzo: 14,90 euro
Potete acquistarlo QUI


TRAMA:  Le sue dita non possono più correre sul pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio. La storia di Josh non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all'unica cosa che lo tiene in vita: intagliare il legno. Quando sembra non esserci più luce né speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l'una nell'altra la forza per superare il passato e rinascere davvero.




MIA OPINIONE

Questo è un libro che ho finito di leggere qualche settimana fa, e che ancora riesce a suscitarmi le stesse emozioni. Perché questo non è un libro come tanti altri, non un semplice YA che parla di ragazzi, non è un semplice romance che parla d'amore. Questo è molto di più! Questo è un piccolo capolavoro che parla tratta tematiche forti, che narra di due ragazzi tormentati -ma non robette semplici- due ragazzi veri. Due ragazzi che per uno strano gioco del destino si ritrovano nella stessa città, nella stessa scuola e che neanche si sopportano all'inizio. Sembrano troppo diversi, troppo difettosi (una parola non scelta a caso. E che capirete nel corso della recensione e ancora meglio leggendo il romanzo). Ma lo strano e enigmatico gioco che è la vita, e con esso l'amore, ha altri piani per loro due. Piani che prevedono il finalmente redimersi e ritornare a vivere davvero.
Perché la loro non è vita. La loro è pura forza di volontà che li fa andare avanti giorno dopo giorno. Come se fossero delle macchine, dei semplici robot. Il loro corpo come una maschera della loro stessa anima che decide da se, senza pensare, solo andare avanti perché è giusto così.
Ma loro non chiedono molto, vogliono solo la normalità, la quotidianità. Entrambi fin troppo giovani hanno perso questa quotidianità e così dimenticato cosa sia la normalità, che sia la normalità di una famiglia, di suonare uno strumento, di parlare e di amare.
Cos'è la parola amore? Se non 5 lettere insieme, unite ad esprimere un sentimento inutile. Perché amare significa distruggere (Si la citazione di Cassie è proprio azzeccata qui!). Distruggere se stessi e chi ami. Perché se ami qualcuno, qualcun altro o qualcos'altro potrà sempre privarti di chi ami. Tanto meglio non amare e non rimanere così scottati. Ma non sempre le cose vanno come si spera, come si pensa.
Alcune volte amare significa salvare. Salvare la persona che ami da se stessa, dal male che si può auto-infliggere, per poi iniziare a vivere sul serio.





"E mi domando se sia accaduto l’impossibile. Ovvero, noi due, io e lei, siamo diventati normali. Non appena la parola mi siamo diventati normali. Non appena la parola mi passa per la testa, so che non è esatto. Non siamo diventati normali; siamo diventati parte integrante della quotidianità. E non solo agli occhi di tutta la scuola. Anch’io la considero parte integrante di me, del mio presente, della mia casa, della mia vita. Ed è una sensazione terrificante." -Tratto da "Il tuo meraviglioso silenzio"

Ecco come avete notato ci sono delle parole che ho voluto evidenziare (mettendo in corsivo), perché secondo me sono le parole chiave su cui si basa l'intero romanzo: Vivere, essere difettosi, la quotidianità, amare, salvare. Ogni singola parola si va a collegare passo dopo passo all'interno del romanzo, a ciò che avviene. Si collegano ognuna alle vite dei nostri protagonisti, per indicarci prima il significato negativo e poi finalmente quello positivo.
Vivere significa dolore, il dolore di una verità insopportabile. Vivere significa accettare che tutti coloro a cui amavi non ci sono più. Vivere significa guardare la tua mano sinistra e vedere il tuo sogno andare in fumo per colpa di un pazzo. 
Essere difettosi significa guardare la tua mano e sapere che non funzionerà più come prima. Significa sapere che non potrai più suonare il piano. Significa non cercare di affezionarsi alla gente. Significa non parlare.
La quotidianità significa apparire per ciò che non si è. Significa rivivere giorno dopo giorno il proprio incubo. Significa andare a scuola, dove tutti ti giudicano e ti stanno alla larga. Significa non vivere.
Amare equivale a soffrire. Equivale a distruggere. Equivale a affezionarsi ad una persona per poi vederla andare via. Equivale a tenere aperta una ferita fin troppo profonda.
E salvare, beh non equivale a niente. Non esiste la parola salvare per loro. Sono fin troppo incasinati, troppo fragili per essere salvati.
Poi però queste parole a poco a poco assumono un significato nuovo, del tutto inaspettato, e positivo. Formando così una catena dove uno scaturisce dall'altro. Perché come dice una leggenda, le due metà -due anime gemelle- di un unico corpo (formato da 4 braccia, due teste e 4 piedi), prima di ritrovarsi vagano in cerca dell'altro per anni. E una volta trovatesi non sono perfette, non sono combacianti perfettamente, hanno schegge e cicatrici. Ma una volta fuse insieme, finalmente formano un'unità perfetta. Un unico corpo. Un un'unica anima perfetta. E non importa più quanto sia stata faticosa la ricerca, quante cicatrici ha una metà, quanto ha dovuto soffrire. Ormai sono insieme, e questo è tutto ciò che conta. Ogni cosa è come dovrebbe essere.
Così le parole-chiave vanno a formare lo schema che a poco a poco. Pezzo dopo pezzo, come un puzzle, si va a comporre, per raggiungere l'armonia tanto attesa.
Non essere più difettosi--> La quotidianita--> vivere--> amare--> salvare (ed essere salvati).

Sono molto affezionata a questo libro. Parola dopo parola è diventato parte integrante del mio essere. Nastya e Josh sono diventati come due miei migliori amici, dei fratelli. Nastya ti colpisce per la sua storia, che prima è avvolta da un alone di mistero, un sottile velo, quasi vedo-non vedo. Poiché conosci solo 1/4 della sua storia e a poco a poco, questo velo diventa sempre più trasparente, fino al BOOOM finale. Nastya ci viene presentata come una ragazza che ha un difetto alla mano sinistra. Tutto a causa di un incidente, causato però da qualcuno. Qualcuno che ancora popola i suoi incubi e a cui Nastya vuole farla pagare. Qualcuno che le ha tolto la volontà di parlare, perché parlare significherebbe far sapere agli come ti senti, far vedere che sei debole, che sei un altra persona. Nastya non è più la ragazza che era un tempo, non è più quella ragazzina che viveva per il suo pianoforte, che si sentiva libera tra le note di una sinfonia, che era conosciuta da tutti come la bambina prodigio. Quella ragazzina è morta insieme alla mano sinistra. Nastya ora è la ragazza muta, colei che vuole stare con se stessa, la ragazza che veste di nero e si trucca pesantemente. Nastya ora è la maschera di se stessa, una maschera fin troppo finta e poco costruita. Poiché man mano, le sue fondamenta andranno a sbriciolarsi di fronte alla forza ciclonica di Josh.
Josh, il povero ragazzo orfano, la cui vita si è portata via tutte le persone a lui care, e che ora porterà via anche il nonno. Il povero ragazzo cresciuto fin troppo in fretta, che non vuole amare, per non soffrire. Il ragazzo che ama modellare con le sue mani il legno. L'unico ragazzo che se ne sta per conto suo durante l'ora del pranzo. Su quella solita panchina fin troppo grande per uno solo. L'unico ragazzo che riuscirà pian piano a fare breccia nel cuore di Nastya e che darà inizio ad una lunga serie di fatti che riporteranno la ragazza sulla giusta via.
Nastya ha un carattere duro. Una tartaruga che si nasconde dietro una corazza fin troppo dura. Una ragazza le cui ferite continuano a sanguinare e la ragazza che cerca solo la propria pace.
Josh invece ha un carattere ambiguo. Duro, disinteressato, perennemente incazzato. Ma che nasconde anch'egli una ferita molto grave e sanguinante, ma alla quale sembra essersi abituato. Come abbandonato a se stesso, a ciò che il fato vuole per lui. Ma ben presto si accorgerà che lui vuole qualcosa e che bisognerà combattere per averla. 

"La cosa strana è la ragazza con cui sta parlando. Mi basta un’occhiata per capire di chi si tratta: lunghissimi capelli neri, vestitino attillato che le copre a malapena culo e tette, tacchi a spillo neri, occhi pieni di merda nera. Occhi che si voltano a fissarmi. Avvicinandomi, la sua solita espressione assente cambia. È un mutamento impercettibile, e molti non se ne sarebbero neanche accorti, perché è soprattutto a livello di sguardo, ma io lo noto comunque. Non è assente. È incazzata nera e, se non sbaglio, ce l’ha proprio con me. Non ho modo di indagare più a fondo, perché si allontana prima ancora che io li raggiunga." -Tratto da "il tuo meraviglioso silenzio"

In tutto il brano aleggia una sorta di nebulosa. Avete presente quei giorni in cui c'è tantissima umidità e in lontananza le cose sembrano più sfogate e sbiadite? Ecco questo è quello che succede nei primi 3/4 del romanzo. Il lettore a poco a poco capisce che la situazione dei due non è semplice. Capisce che il passato è lì in agguato pronto per fare la sua apparizione, ma allo stesso tempo si fa trascinare dalla penna fluida della scrittrice. Il lettore vede e non vede. Fa finta di non percepire che il peggio è alle porte. E poi di colpo, ecco che si trova di fronte alla verità. La verità viene letteralmente sbattuta in faccia e il lettore si sente spaesato, confuso, arrabbiato e allo stesso tempo addolorato. Non sai se piangere, arrabbiarti o chiudere il libro definitivamente. Una tempesta di emozioni ti attraversa.
Nelle ultime pagine rimani con il fiato corto, una suspance crescente. E ti inizi ad agitare, non riuscendo più a stare fermo sulla sedia, sul divano o letto che sia. Fino poi all'atteso finale, che non è per niente scontato.
Nulla in questo romanzo è scontato, tutto è calcolato nei minimi dettagli. Tutto è reale e anche irrazionale, come giustamente è la vita.
Ho amato questo libro dalla prima all'ultima pagina, anche se i primi capitoli possono sembrare un po' lunghi e non del tutto definiti. Ma con lo scorrere delle pagine, la lettura si fa sempre più fitta, non riesci a staccarti da questo libro, e ti ritrovi a fare le nottate pur di finirlo. Ti ritrovi a gioire, ridere di gusto, agitarti, piangere, emozionarti, incazzarti e perfino urlare contro qualche personaggio. Poiché ti immergi pienamente nella storia, sembra di riuscire a sentire l'odore del legno nel garage di Josh. Sembra di sentire l'angoscia di Nastya. Sembra quasi di diventare un personaggio nel racconto, una sorta di angelo custode che osserva tutto con partecipazione, ma anche un certo distacco. Poiché ormai tutto è stato scritto, la loro storia è scritta nero su bianco, e tu non puoi fare altro che apprezzarla.
Questa scrittrice con questo suo primo e per ora unico romanzo è riuscita ad ammaliare migliaia di ragazzi, e adulti. La Millay ha un modo di scrivere sublime. La qualità è davvero alta e anche la trama è ben strutturata. I dialoghi sono realistici e tutto è perfetto. Quest'autrice si è così piazzata nella top ten delle mie autrici preferite. E spero che possa trasmettere le stesse emozioni che ha trasmesso a me!
Spero che possa deliziarci in futuro di un altro suo splendido capolavoro. Perché Katja Millay ha talento. E questo talento deve essere ben utilizzato!
Quindi miei cari readers, prendete e leggetelo tutti, questo è un libro che non si scorda facilmente. Anzi scommetto che rimarrà impresso a fuoco nel vostro cuore. 


Voi avete già conoscevate il romanzo? Cosa ne pensate? Lasciate un commento se vi fa piacere, e cliccate anche G+1

2 commenti:

  1. *-* Lo voglio! Ne state parlando tutti così bene che non vedo l'ora di leggerlo anch'io. La Mondadori fa molti titoli succulenti ma che costicchiano :P quindi devo scegliere bene quali prendere.

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  2. Questo è uno di quei libri che devi leggere per forza! *-----*
    Si è vero che li fanno costare un pochino di più, ma questo libro vale ogni singolo centesimo :3

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