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sabato 23 aprile 2016

Recensione: "E adesso?" di A Yi

Buongiorno lettori!
Non ne avevo fatta notizia, ma se avete visto la foto di Instagram in occasione del festival letterario Incroci di civiltà di Venezia ho avuto il piacere di partecipare come volontaria all'organizzazione e quindi di poter incontrare alcuni autori che partecipavano. Uno di questi era il cinese A Yi. Mi sono quindi ritrovata a leggere la trama del suo romanzo di prossima pubblicazione in italiano e mi sono trovata incredibilmente attratta. Una trama ispirata ad un crimine realmente accaduto e del quale l'autore si è interessato e da lì ha preso spunto per questo romanzo intitolato E adesso? uscito per la casa editrice Metropoli d'Asia.
Se volete scoprirne di più vi invito a guardare il video dell'incontro e di leggere la mia recensione qui sotto!


Titolo: E adesso?
Autore: A Yi

Casa editrice: Metropoli d'Asia
Data di uscita: 31 marzo 2016
Pagine: 122
Prezzo: 10 (cartaceo)



Un giorno qualunque in una provincia della Cina. Mentre conduce la sua vita normale, un adolescente sta progettando il brutale assassinio della sua unica amica. La attira in una trappola, la strangola, infila il cadavere in una lavatrice e fugge dalla città, dando il via a una caccia all’uomo piena di imprevisti. E adesso? è un romanzo elettrizzante e raffinato su un omicidio privo di movente che ricorda l’assurdo di Kafka, il nichilismo di Camus e la corruzione morale di Dostoevskij. È un’analisi scioccante della disperazione che intrappola gli abitanti poveri delle campagne e allo stesso tempo un’incursione condotta con grande abilità tecnica nel campo dell’horror e della suspense. Con uno straordinario controllo dello stile, A Yi svela l’antefatto psicologico che ci consente di dare un senso alla drammatica violenza della storia e fornisce degli scorci agghiaccianti e rivelatori su un Paese che vive un radicale cambiamento dal punto di vista sociale, politico ed economico.

Ogni volta che succede un omicidio particolarmente cruento o scioccante tutti, poveri comuni mortali o eminenti studiosi, cercano di dare una risposta alla domanda: "perché lo ha fatto?" Entrare nella mente di un assassino non è facile, specialmente se non esiste un reale motivo per il suo crimine, e forse non sapremo mai il perché del gesto: possiamo solo fare supposizioni.

Prendendo spunto da un fatto di cronaca A Yi si mette nei panni dell'omicida adolescente e racconta non tanto i motivi che lo portano ad uccidere brutalmente una sua compagna di classe e a metterne il cadavere nella lavatrice, ma piuttosto la sua preparazione, l'attuazione del crimine e la sua successiva fuga, inseguito dalla polizia. Una vera e propria caccia all'uomo che non può che concludersi con la cattura dell'assasino, ma lui potrà spiegarci il perché delle sue azioni?

La singolarità del romanzo sta proprio nel fatto che non esiste una vera e propria spiegazione e, per quanto il narratore racconti in prima persona la sua versione, non spiega nulla; anche se leggiamo i suoi pensieri (anche se in molti punti si possono chiamare farneticazioni) non riusciamo ad addentrarci completamente nel suo mondo e nella sua mente. Cerchiamo di provarci durante la narrazione, molto scorrevole e schietta, ma arrivati al finale, al processo dove tutto dovrebbe finalmente trovare un senso, questo non accade. Il crimine rimane senza senso, non esiste un vero motivo per quell'omicidio cruento; neppure il protagonista lo sa perché lo ha fatto, perché aveva programmato tutto, come compierlo, quando a che ora, dove fuggire poi, come evitare la polizia e come quanto meno tentare di farla franca. Come è possibile tutto ciò?

L'autore dice che lui ha voluto dare risalto alla fuga, parte centrale del romanzo, al fatto che la vita così noiosa e monotona del protagonista aveva bisogno di una svolta, di adrenalina e suspance. Dopotutto è proprio quando siamo annoiati che spesso diamo il nostro peggio. Non dimentichiamoci poi della società e della scuola: dovrebbero educarci e darci valori ma spesso sono corrotte e per vari motivi ci portano su una strada cattiva. Personalmente, oltre a ciò, vedo anche l'inspiegabilità del male, il fatto che il male, quello più cattivo e vero, spesso non ha spiegazione, non ha motivo di esistere se non il fatto che c'è, ed è stato fatto. Non c'è alto da aggiungere.

E adesso? non è un romanzo facile da apprezzare e comprendere, e pur nella sua brevità inserisce tante idee e spunti di riflessioni che bombardano tanto il lettore che, arrivato al tragico finale, non sa che pensare e ha bisogno di riordinare le idee e i pensieri. Durante la lettura ha cercato di immedesimarsi senza successo con il protagonista e provare simpatia ed empatia per lui, ma è molto difficile. Anche se forse un pochino possiamo compatirlo e provare tristezza per la condanna che lo aspetta inevitabilmente. E forse ci mancherà poter leggere di lui e su di lui, anche se non poteva andare diversamente.

Se cercate un romanzo fuori dagli schemi e intrigante non potete perdervi il romanzo di A Yi. Un romanzo che non rientra nei temi classici di giallo o thriller ma vi terrà incollati alla pagina dalla prima all'ultima pagina. 


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