Buongiorno lettori!
Ritorna IT'S TIME TO... la rubrica a cadenza casuale che vuole parlarvi delle ultime uscite in self e per le varie case editrici!
Oggi la protagonista è Michelle Bardelli, neo laureata che ama inventare mondi e raccontare storie da quando era bambina e la scorsa settimana ha pubblicato il suo primo romanzo in self publishing, il racconto di un ragazzo alla ricerca di se stesso ma soprattuto della sua libertà. Se volete scoprire di più su Shylon Dhark Il ragazzo venuto dal nulla vi invito a leggere la sinossi e l'estratto qui sotto e di supportare questa nuova autrice!
Titolo: Shylon Dhark – Il ragazzo venuto dal nulla
Autore: Michelle Bardelli
Casa editrice: Self publishing
Data di uscita: 18 novembre 2017
Pagine: 371
Shylon è un ragazzo che non esiste, non possiede un passato, persino il suo nome non gli appartiene ma gli è stato imposto dall’uomo diventato suo padrone, dopo che è stato trovato in un cassonetto della spazzatura da bambino. Marchiato come schiavo, desidera una sola cosa al mondo: la sua libertà. Con niente più che un cristallo al collo cui potersi aggrappare, la fuga è il suo unico obiettivo. Tuttavia, prossimo al successo, il Lord frantuma ogni sua speranza con un’adozione ufficiale che lo legherà a lui in modo definitivo. Spezzato tra due vite ormai incompatibili dovrà affrontare le conseguenze di una scelta che non ha compiuto, cercando di risolvere il mistero del suo passato, la cui risposta sembra essere sempre stata a portata di mano, gelosamente custodita da colui che controlla la sua vita.
Un giovane in groppa a un imponente cavallo nero sbucò da un vicolo immerso nella nebbia bassa che aleggiava sul terreno. Quando li raggiunse, gli uomini chinarono il capo con deferenza.
«Lord Dhark...» sussurrò Cain. Il cavaliere in sella poteva avere poco più di vent'anni, aveva capelli neri come la pece che scendevano ai lati del viso e una carnagione pallida che metteva in risalto i freddi occhi scuri. Indossava un mantello allacciato sul petto con una fibbia dorata.
«Che cos'è tutta questa agitazione?» chiese in tono secco. «Milord, ho trovato un bambino in mezzo alla spazzatura...»
Dhark si mostrò curioso e dalla sua espressione trapelò una strana anticipazione. «Ma davvero?» indagò con calma. Il piccolo fu spinto in avanti ancora una volta, in modo che il Lord potesse osservarlo meglio sotto la luce della luna. «Chi sei ragazzino?» chiese. Lui si limitò a fissare il cavaliere dal basso, con gli occhi sgranati per la paura e tremante per il freddo.
«Ti ha fatto una domanda, rispondi!» lo apostrofò Cain, allungandogli una spinta che lo fece finire bocconi. Il compagno brontolò indignato a quel gesto e anche Lord Dhark sollevò una mano per intimare al suo uomo di fermarsi. «Bambino, non hai un nome?»
Lui si rialzò a fatica da terra e annuì con gli occhi lucidi. La caduta gli aveva disordinato i vestiti e la camicia si era aperta rivelando il cristallo celeste, a forma di prisma esagonale, che portava appeso al collo. Un guizzo astuto attraversò gli occhi del Lord. Dall’alto della sella, si piegò verso di lui e afferrò il monile. «Dove l'hai preso?» Di nuovo non seppe cosa rispondere ma, sentendo l'uomo che lo aveva colpito innervosirsi alle sue spalle, si affrettò ad aprir bocca.
«N… non lo so... non so chi sono... io...» La sua voce si spezzò e Dhark lasciò andare il cristallo tornando in posizione eretta. «Cain, Ray, lo portiamo con noi.» Le due figure incappucciate parvero sorprese da quell'affermazione ma non si opposero. «Come desiderate milord.» Il bambino si sentì sconcertato. Tentò di protestare ma Cain lo zittì e lo tirò indietro per il colletto. «Come osi rispondergli, moccioso?»
Lord Dhark lo fissò mentre cercava di svincolarsi con tutte le forze dalla presa salda dell'uomo.
«Ascoltami bene, da oggi in poi sarai di mia proprietà, mi obbedirai, mi servirai e ti rivolgerai a me come al tuo padrone.» Quelle parole non fecero che aumentare la sua angoscia. «No! Non voglio, non potete!» Cain gli coprì la bocca con la mano, stringendolo contro il suo petto. «Zitto!» lo ammonì. La sua resistenza fu tanto inutile quanto disperata: si esaurì presto a causa dell’intervento congiunto degli uomini e della sua stessa stanchezza. Ray lo prese in consegna mentre Cain andava a recuperare i cavalli.
«Ti servirà un nome» rifletté il Lord ad alta voce. «Visto che ti abbiamo trovato nella spazzatura, d'ora in avanti ti chiamerò Shylon, come il deposito di rifiuti della città, Shylon Dhark.»
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