Diamo spazio ad autori italiani sia che sono autopubblicati, o hanno pubblicato con piccole, medie o pure grandi case editrici, dimostrando che anche in Italia ci sono dei talenti: basta scoprirli!
Buongiorno lettori!
Voglio augurarvi un felice weekend presentandovi un volume Made In Italy, che ci racconta tre bellissime città, cioè Roma, Milano e Verona, e una bellissima storia d'amore legata dalla passione dei protagonisti per la musica. Scoprite il romanzo di A. E. Grande e ricordatevi di lasciare un commento al post con le vostre impressioni sulla trama e le citazioni che vi presento e se avete letto il romanzo ditemi cosa ne pensate e lasciate una recensione per l'autrice sugli store online ;)
Che altro dire se non "Buona lettura!"
Titolo: Una vita a cinque stelle
Autore: A. E. Grande
Data di uscita: 22 gennaio 2015
Pagine: 267
Prezzo: 1,99
Potete acquistarlo qui
A cosa rinunceresti per realizzare il tuo sogno più grande?
Cristina Mussi ha vent’anni e il suo ultimo album è in testa alle classifiche.
Tutto sembra filare liscio, in fondo cosa desiderare ancora quando tutto ciò che avevi sempre sognato è proprio lì a portata di mano?
Un viaggio a Verona, la città della sua adolescenza, la mette di fronte ad un passato difficile da dimenticare aprendo una porta che sembrava oramai chiusa per sempre ma la vita, si sa, ha il “vizio” di cambiare ogni cosa e di rimettere tutto in discussione.
Perché a volte i sogni nascondono un rovescio della medaglia poco piacevole e tutto quello che si desidera non è ciò di cui si ha realmente bisogno ma forse, lungo il cammino, la vita ci riserva meravigliosi doni che non avevamo neanche mai pensato di chiedere.
A. E. Grande è nata in un paesino della Sicilia trentuno anni fa. La sua anima è un impasto tra l’acqua del mare e il fuoco del vulcano. Le parole e le note musicali danno forma alla sua vita. Una vita a cinque stelle è il suo romanzo d’esordio.
Sulla pagina Facebook Un amore a cinque stelle trovate foto e post sul libro!
Mi hanno chiesto come mi sia venuto in mente di scrivere un libro e io ho risposto che l'ho fatto semplicemente perchè volevo farlo. Poi mi hanno chiesto quanto di vero ci sia in ciò che racconto e io ho risposto che non è tanto la storia a rendere vero un libro quanto le emozioni in esso contenute. Ma la verità, quella vera, è che ci sono frasi che raccontano di noi molto più di ciò che saremmo mai stati disposti ad ammettere.
A. E. Grande
«Suona qualcosa per me» gli chiesi con un filo di voce quasi fosse una preghiera.
Imbracciò la chitarra e prima di cominciare mi rivolse uno sguardo che mi fece venire i brividi. Non so dire con certezza se fosse colpa del freddo o fosse la sua vicinanza ma sapevo che mi sentivo bene.
Cominciò a dare leggere pennate sulle corde e iniziò a cantare “One” degli U2. La sua voce era più calda dell’ultima volta che l’avevo sentito cantare ma era anche normale visto che erano passati sei anni dall’ultima volta che ci eravamo visti.
Lo ascoltai in religioso silenzio, guardavo le sue mani, i suoi occhi, la sua bocca. Durante tutta la canzone non mi guardò neanche una volta, il suo sguardo era assente, perso in non so quali ricordi e quando finì di cantare cominciai a battere le mani.
I suoi occhi mi guardarono, finalmente, e sorrise imbarazzato. Io continuavo a battere le mani e lui chinò la testa come a ringraziare.
«Sei stato bravissimo. È strano pensare come molti pensino che questa sia una canzone d’amore mentre invece Bono Vox la scrisse pensando alla separazione tra The Edge e sua moglie»
«Già ma non l’ho suonata per questo. Non ti ricordi?», i suoi occhi incatenarono i miei, «Questa è stata la prima canzone che t’insegnai quell’estate di sei anni fa»
Io rimasi impietrita, non sapevo cosa dire ma ricordai immediatamente.
«La mia vita è un tale caos che coinv…». Le parole mi morirono in bocca. Davide mi aveva appoggiato un dito sulle labbra come a volermi zittire. Trovai quel gesto meravigliosamente pericoloso.
Lui mi guardò intensamente negli occhi, «Shhh…» facendo un leggero sorriso.
Io ero pietrificata, ogni muscolo del mio corpo era teso nell’attesa, l’attesa di un suo gesto, di un suo piccolo movimento.
Con il dito ancora fermo sulle labbra aveva catturato ogni parola, ogni mio pensiero. Non riuscivo più a pensare a niente se non ai suoi occhi fissi nei miei e al suo dito sulle mie labbra.
Il suo sguardo poi si spostò dai miei occhi alla bocca, «Il mio caos» disse dolcemente, «Il mio affascinante e bellissimo caos». Fece scorrere il dito sulle labbra aprendole leggermente e tenendo il viso tra le mani mi baciò.
Non fu uno di quei baci forti, duri. I suoi movimenti erano lenti come se avesse aspettato quel momento da una vita e ne assaporasse ogni istante.
Commentate dicendomi se avete letto il romanzo e cosa ne pensate, o se adesso avete intenzione di leggerlo ;)
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