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martedì 10 marzo 2015

Recensione e intervista: Il diavolo veste Zara di Mia Valenti

Buongiorno lettori!

Oggi vi farò conoscere un libro e un autrice che mi sono molto piaciuti: sotto potete leggere la mia recensione de Il diavolo veste Zara di Mia Valenti, che la casa editrice Mondadori mi ha gentilmente mandato e mi ha anche dato l'opportunità di intervistare l'autrice!

Non voglio aggiungere altro, vi invito a leggere la recensione e l'intervista e poi a scrivermi nei commenti che ne pensate ;)






Titolo: Il diavlo veste Zara
Autore: Mia Valenti
Casa editrice: Mondadori
Data di uscita: 13 gennaio 2015
Pagine: 204
Prezzo: 15 (Cartaceo)
Potete acquistarlo qui


"Io non voglio essere l'erede di Veronique. Io voglio cominciare a scrivere una nuova storia, la mia": è proprio vero, i tempi sono cambiati e le giovani donne in carriera non hanno più nessuna intenzione di rinunciare ai propri sogni. Come Mia, ventisette anni e una immensa passione per la moda, che ce la mette tutta per diventare una grande stilista. Ma mentre la crisi incombe e la meritocrazia scarseggia, scoprirà che il talento, lo studio e la gavetta non bastano. Perché Veronique, storica direttrice creativa della prestigiosa maison fiorentina per cui lavora, non ha la minima intenzione di lasciare spazio ai giovani. Così, a dispetto del suo status da freelance (leggi: precaria cronica), Mia si sente trattata come una schiava dalla sua super capa: deve rinunciare alla sua libertà e a volte anche alla sua dignità per accontentarla, nella speranza che le conceda la prima grande opportunità. Ma mentre Veronique si tiene stretta la sua poltrona, Mia non molla. Tra bollette e partita IVA da pagare, passa le giornate a disegnare meravigliosi abiti venduti a migliaia di euro, non perde il suo stile indossando capi rigorosamente low budget ed è pronta a tutto per conquistare il suo posto nel mondo. E sa di avere almeno un vantaggio: Mia è connessa alla rete. Veronique non sa mandare un file in allegato, non sa cercare un numero nella rubrica del telefonino, non sa quali sono i trend su Twitter. E visto che Mia appartiene a una nuova generazione, che si piega alle regole spesso ingiuste del lavoro ma non si spezza, farà partire da qui la sua riscossa... Mia Valenti ci regala un romanzo brillante, attualissimo, che si muove da un appartamento condiviso a Firenze fino agli Emirati Arabi, passando per Parigi. Una commedia intelligente, liberatoria (e decisamente romantica) che ci racconta, senza mai essere banale, lo scontro tra due generazioni: perché, oggi, il diavolo veste Zara! Mia Valenti, giovane fashion designer, vive e lavora a Firenze per un'importante maison d'alta moda. Tra un bozzetto e l'altro, ha posato la sua matita e ha scritto il suo primo romanzo. Rigorosamente autobiografico.



Sappiamo tutti quanto il mondo della moda sia spietato: Il diavolo veste Prada ce l'ha mostrato chiaramente.

Però a pensarci bene non mostra solo il lato peggiore della moda, ma anche (forse sopratutto) quello del giornalismo e dell'editoria, che guarda poco al talento ma di più ai soldi.

Il diavolo veste Zara, invece, ci porta proprio dietro le quinte dell'alta moda.

Mia disegna per la Luci.di, famoso marchio dell'alta moda italiana, il cui direttore artistico Veronique è il capo che nessuno vorrebbe avere. Miranda Prestley è un agnellino a confronto. Veronique è una donna che guarda al passato, non al futuro; pensa ai fasti degli anni d'oro della moda; è allergica alla tecnologia; non si fa aiutare da nessuno e non accetta i consigli di nessuno dei suoi giovani (e bravi) collaboratori; ha un cagnolino insopportabile che tratta come un figlio (perché non ha tempo e, forse, neppure voglia di intrattenere rapporti con la sua vera famiglia); non la puoi contraddire e tutti devono eseguire i suoi ordini senza fiatare.

Mia è la sua assistente e la sua vittima preferita, colei che deve occuparsi sempre di tutto, deve far si che Veronique sia sempre felice e anche se da anni lavora con lei e ormai  sa cosa deve fare per soddisfarla, Veronique non la premia, non la considera e non si accorge dell'impegno e del talento di Mia nel creare abiti. E Mia è stanca di correre dietro a Veronique e ai suoi capricci. Ma forse stavolta è arrivato il suo momento: finalmente accompagnerà Veronique fino in Riad a concludere la vendita di abiti bellissimi per delle principesse arabe. Per di più la invitano a un party esclusivo durante il quale incontra un ragazzo affascinante, Francesco, e con lui passa una notte da favola.

Peccato però che Veronique non la voglia con se in Riad, Francesco scompare senza lasciare un qualche indizio affinché Mia lo possa rintracciare e anche il futuro di Luci.di è appeso a un filo perché non tutti si possono permettere i bellissimi abiti della maison e Veronique con il suo stile un po' antico non attira una clientela giovane.

Mia ha in mente un piano che potrebbe aiutarla non solo ad emergere e far capire a tutti quanto vale, ma anche per risollevare le sorti della casa di moda; un piano difficile, che la porterà a rischiare la sua carriera e metterà in discussione se stessa.