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mercoledì 13 marzo 2019

Cartoomics 2019: La ragazza con il cuscino idol

Buongiorno lettori!
Vi avevo detto che sarei ritornata a Cartoomics che l’anno scorso mi sono divertita tantissimo! Quest’anno non è stato da meno e anzi occuperà un posto speciale nel mio cuore perché, incredibile ma vero, è stato il mio primo viaggio totalmente in solitaria. Ho sempre viaggiato e vissuto questo genere di esperienze con qualcuno, con almeno una persona con cui tare in treno o condividere la stanza e il letto; quest’anno nessuno poteva accompagnarmi e quindi con un filo di timore, non posso negarlo, ho viaggiato da sola. È stato strano, ma anche bello; diciamo che poi si è trattato di condividere poco tempo solo con me stessa perché ho incontrato molte persone in fiera.

Intanto ho deciso che l’8 marzo non viaggerò più. Insomma sempre sciopero! Capisco la buona causa per cui si sciopera, ma troppa ansia! Prima ho cambiato treno per evitare lo sciopero della metro, poi il mio treno non era garantito. Sono stata costantemente in ansia per due giorni e la mattina alle 5:45 ero in stazione speranzosa che il treno alle 6:01 partisse. Solo alle 5:55 le porte si sono aperte e poi il treno è partito. Ma fino all’ultimo...

A Milano poi tutto ok con la metro. Avevo la mia valigia e a Rho ho incontrato Federica, Editor della sezione fumetti di Nerd Pool. Specialmente su Facebook condivido tutti gli articoli che scrivo per loro. È stata una scelta impulsiva quella di provare a scrivere per qualcun altro, per una realtà diversa da quella del mio blog, un posto dove ci sono regole e meccanismi diversi ma mi ci sono trovata subito bene. C’è una bella collaborazione, affiatamento e sento anche di essere migliorata dal punto di vista della scrittura perché ho dovuto accontentare la tanto temuta Leggibilità di WordPress. 

Insomma per Cartoomics ho potuto incontrare di persona Federica, Giacomo, Angelo, Alessandro, Fabrizio e Ilaria che scrivono e gestiscono Nerd Pool e mi ha fatto molto piacere. È stata una bella occasione per incontrarci faccia a faccia, parlare del sito ma anche di tutte le cose Nerd e non solo che ci appassionano. Sapete che io lo dico sempre che le persone sono la cosa più importante quando vado agli eventi: solo in quelle occasioni posso conoscere gente e rivedere i miei amici virtuali. Venerdì ho girato e chiacchierato con il team di Nerd Pool, mentre sabato ho incontrato per poco Mara di Little Mouse Bookclub e anche Silvia di I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro. Con lei ho parlato tanto e insieme abbiamo girato tantissimi stand, ammetto che in alcuni non mi sarei fermata e soffermata se non fosse stato per lei, ma è stato davvero bello e interessante.

venerdì 27 aprile 2018

Le stagioni degli anime #1 Winter 2018


Buongiorno lettori!
Avevo avuto già questa estate una mezza idea di fare una rubrica dedicata agli anime dell’ultima stagione ma tra una cosa e l’altra non l’ho più fatta. Lo faccio adesso perché mi è ritornata la voglia e i titoli che mi hanno accompagnato durante questo lungo inverno mi sono molto piaciuti e volevo condividerli con voi.
Iniziamo a dire che non guardo solo anime ma anche qualche serie (Quelle che hanno un American X Story, Games of thrones, How to get away with murder - mi rifiuto di chiamarlo con il suo titolo italiano! - e Outlander, sono quelle che seguo più regolarmente) e forse un giorno parlerò anche di queste serie ma nell’ultimo anno e mezzo mi sono ritrovata spesso a vedere anime durante i pasti perché mangio spesso da sola (T_T), la televisione non funziona (e il più delle volte non ha programmi che mi piacciono, almeno non nelle fasce orarie durante le quali potrei vederla) e anche le famosissime serie americane mi hanno attratto poco ultimamente; gli anime sono brevi, ci sono varie piattaforme che ti permettono di vederli gratuitamente e quindi tra una cosa e l’altra, un anime al giorno toglie la tristezza di torno (era così il detto, no?) e mi sono vista un po’ di serie, nuove ma non solo. Proprio perché mi sono avvicinata al mondo degli anime tardi, due annetti fa o poco più, ci sono tante serie di 3/4 anni fa che recuperato solo ora, ma quest’inverno mi sono data molto di più a nuove serie e quindi pensavo di condividere con voi queste mie visioni (se siete curiosi però potrei parlare anche di altre serie non della stagione anche solo brevemente; un unico post diventerebbe controproducente e lungo ma forse un post a parte si può fare).
Spero che la cosa vi piaccia, perché rientra anche nel discorso che porto avanti da qualche mese sul volere che il blog parli di me e delle mie passioni e al diavolo visualizzazioni e commenti (anche se sempre graditi): come dicevo non guardo molte serie Americane, non sono abbonata a Netflix (però ci sto pensando...), guardo pochi film perché sono lunghi e spesso anche se vorrei vederli mi ritrovo con poco tempo da dedicarci (e no, un film non si interrompe a metà e lo si riprende poi, non esiste per me!) quindi guardo anime. Non faccio poi delle mega maratone che in due giorni mi vedo un’intera stagione, vado principalmente a un episodio massimo due per volta, anche di due serie diverse, giusto per non ritrovarmi a fissare il muro della cucina mentre mangio o mentre aspetto che l’acqua bolla...
Ecco, direi che l’introduzione è stata abbastanza lunga e chiara. Aggiungo che l'idea è di fare un post ogni tre mesi circa, nel periodo tra la fine di una stagione anime e l'inizio della nuova (indicativamente pensavo di farlo nei mesi di aprile, luglio, ottobre e gennaio) e appunto vi parlerò delle serie concluse che mi sono piaciute di più e di quelle che voglio vedere nella nuova stagione.
Ultima cosa: su consiglio spassionato del caro Gigguk (adoro i suoi video!) ho iniziato ad usare MyAnimeList per tracciare le serie che vedo e per trovare tutte le informazioni aggiornate e precise su serie nuove e vecchie; c'è anche una app molto efficiente sopratutto per aggiornare le serie che vedete, indicando l'episodio al quale siete arrivati. Vi consiglio a mia volta l'utilizzo e se avete voglia potete anche seguirmi (questo è il mio profilo). 



Titolo: A place further than the universe
Titolo originale: Sora yori mo Tooi Basho
Episodi: 13 (conclusa)
Piattaforma in italiano: Crunchyroll

Una cosa che credo di non aver mai rivelato prima è, il mio desiderio di andare, un giorno, in un posto freddo. Ma freddo freddo. Dove c’è solo il ghiaccio, la neve, pinguini, orsi, renne. Insomma ho reso l’idea? (Sono stata segnata da piccolina dalle foto della Finlandia di amici dei miei e dagli account di National Geographic che mi pubblicano foto carine di animali e non...). Quando mi hanno detto che A place further than the universe parla di quattro liceali che vanno in Antartide con una missione civile ho detto che dovevo quantomeno vedere il primo episodio, ma mi sono trovata a recuperare tutti gli episodi in brevissimo tempo. la protagonista Mari si rende conto di non aver combinato nulla nei suoi due anni di liceo, di non aver vissuto appieno la sua giovinezza e anche quando ci prova, quando decide di saltare la scuola e di andare in giro, non ci riesce. Un giorno incontra per caso Shirase, una sua compagna di scuola che ha un obbiettivo molto particolare: andare in Antartide, il luogo dove la madre è morta durante una spedizione. Mari decide di aiutare Shirase a realizzare il suo sogno, ma in un certo senso diventa il suo sogno e il suo obbiettivo è quello di Hinata, commessa che ha abbandonato la scuola per lavorare e, Yuzuki, baby Star della televisione che non ha amici. Le quattro ragazze in mezzo a tante difficoltà riusciranno a salire sulla nave che le porterà in quel posto che la madre di Shirase definiva ai confini dell’universo....
È una storia bellissima, mi ha subito colpito e appassionato perché poi le protagoniste hanno dei sentimenti comunissimi e anche il loro tentativo di andare in Antartide presenta molti problemi e questioni reali e legittime, niente viene idealizzato o risolto così (tranne forse i genitori della protagonista che in pratica dicono “Si, vai in Antartide un paio di mesi, nessun problema!”). Insomma impossibile non riconoscersi in almeno una delle ragazze e simpatizzare anche con gli altri personaggi, ognuno con una sua storia e con un suo motivo per andare in Antartide. Ho adorato tantissimo anche i rapporti che ci sono tra le ragazze e altri personaggi, tra ad esempi Shirase e il capo della spedizione, vecchia amica della madre che si sente in colpa per la sua morte. Non sono informatissima a riguardo ma anche la rappresentazione della spedizione, dei preparativi, della vita sulla nave e nella stazione mi sembrano ben spiegati e rappresentati nonostante ovvie omissioni che avrebbero rallentano la storia (e forse anche annoiato lo spettatore). La cosa che mi è piaciuta di più è la poesia che permea la storia, le bellissime rappresentazioni di tutti questi elementi nuovi e sconosciuti, della nave e del continente che le nostre protagoniste vogliono raggiungere, i momenti di riflessioni prima di un passo importante come quello che rappresenta il loro viaggio: mi ha molto commosso. La storia unendo momenti di divertimento e curiosità, con altri più seri e importanti, ti fa riflettere e ti invita a provare qualcosa di nuovo, di realizzare il tuo obbiettivo per quanto strano , anormale e difficile. Mari all’inizio non riesce a prendere il treno per andare a Tokyo a divertirsi un pomeriggio forse perché non aveva un obbiettivo, una motivazione e quando la trova riesce addirittura ad abbandonare tutto e andare in Antartide. Anche noi non siamo obbligati ad andarci ma forse nel nostro piccolo abbiamo tante, forse tantissime cose, per le quali dobbiamo trovare il coraggio e la determinazione per farlo, per provarci e mettere tutto noi stessi e credo che sia questo il bellissimo insegnamento di questo anime. E che i pinguini sono meravigliosi anche se puzzano.