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giovedì 29 marzo 2018

Recensione “Uno di noi sta mentendo” di Karen McManus

Buongiorno lettori!
E siamo arrivati all'ultimo appuntamento dedicato al romanzo di Karen McManus, Uno di noi sta mentendo. Un viaggio durato ormai un mese ma che mi è molto piaciuto fare e non so voi, ma io ho davvero fatto la lettura condivisa: leggevo di volta in volta solo le pagine previste prima di scrivere i miei post perché non volevo che quello che sarebbe successo dopo mi influenzasse troppo nel dire le mie ipotesi. Mi sono molto divertita ma, come succede per tutte le cose belle, siamo arrivati al finale di questo libro e della sua storia intrigante. Chi ha mentito e chi ha detto la verità? Ma sopratutto la verità mi ha soddisfatto? Continuate a leggere per scoprire la risposta nella mia recensione!
Ah, vi ricordo che potete trovare le mie ipotesi nel link seguenti: prima, seconda e terza puntata.


Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po’ ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi.


Titolo: Uno di noi sta mentendo
Autore: Karen M McManus
Casa editrice: Mondadori
Data di uscita: 6 marzo 2018
Pagine: 300
Prezzo: 15 (cartaceo), 7,99 (ebook)


Cinque studenti sono costretti a trascorrere un’interminabile ora di punizione nella stessa aula.
Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un’università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori.
Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall’andare completamente alla deriva.
Cooper, il ragazzo d’oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l’ingaggio in una grande squadra di baseball.
Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta.
Infine Simon, l’emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti.
Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata “pubblica” nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza.
Da quell’aula solo in quattro usciranno vivi. All’improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell’omicidio…
Con Uno di noi sta mentendo Karen M. McManus ci regala un piccolo miracolo, capace di restituirci alla perfezione la difficoltà di trovare un equilibrio tra il bisogno di riuscire in quello che facciamo, di avere amici, essere amati ed essere visti, e la necessità di essere noi stessi. Cioè essere felici.



Ho parlato così tanto di questo libro che arrivati qui, a dover scrivere la recensione, non so più cos’altro dire! Insomma questa storia è davvero intrigante, con i cambi di POV dei quattro ragazzi, Bronwyn, Addy, Cooper e Nate, e uno stile accattivante, con il racconto sì dell’indagine sulla morte di Simon e il coinvolgimento dei nostri protagonisti, ma viene dato spazio anche alle loro storie personali e vediamo una loro evoluzione nel corso della storia che permette a tutti di migliorarsi, di mettere in dubbio le loro certezze e di riflettere su quello che vogliono davvero. I quattro sono stati costretti a crescere velocemente in un certo senso, ma allo stesso tempo la loro è una crescita personale in linea con i loro caratteri e la loro storia personale e nel quale il lettore può anche riconoscersi. 

mercoledì 28 marzo 2018

Autori Emergenti #34 "I doni della Madre Terra" di Chantal Lazzaretti


Buongiorno lettori!
Era da molto che non scrivevo sulla rubrica Autori Emergenti e sono felice di farlo con un bel romanzo particolare. Qui sotto infatti potete scoprire di più sul romanzo d'esordio di Chantal Lazzaretti dal titolo I doni della Madre Terra...
Scopritene di più leggendo qui sotto la trama ama gustandovi anche il book trailer e l'estratto!


Titolo: I doni della Madre Terra
Autore: Chantal Lazzaretti
Casa editrice: Linee Infinite
Data di uscita: 1 gennaio 2017
Pagine: 402
Prezzo: 15 (cartaceo)


In un futuro lontano, il genere umano si trova coinvolto in un’avventura straordinaria alla riscoperta del pianeta Terra. Gli uomini arrivano da un mondo senz’anima, tecnologicamente avanzato ma ormai privo di ri­sorse, per ritornare alle origini.
Vogliono ripercorrere le orme dei propri avi, riscoprendo la vita senza le barriere e i filtri imposti dall’utilizzo costante della tecnologia.
Madre Natura è pronta ad acco­gliere i propri figli regalando loro gioie e sfide da affrontare.
Tutto è nuovo e molte cose sono cambiate sulla Terra. Alexy vive sulla propria pelle quest’avven­tura e, insieme ai suoi compa­gni, scopre i misteri di questo nuovo pianeta. Il mare è senza dubbio l’attrattiva più grande e i suoi segreti richiamano l’attenzione della ragazza.
Qualcosa la segue costantemen­te nelle sue esplorazioni marine e un ragazzo dai profondi occhi blu le compare davanti miste­riosamente. Una presenza ma­gnetica, ipnotica, che porta Alexy ad innamorarsi di lui perdendo di vista la realtà.
Fantasia e certezze si alternano.
Nuovi luoghi ed esseri straor­dinari si susseguono mettendo in dubbio la presenza del ra­gazzo dagli occhi blu. Molte domande tormentano Alexy. Di chi si potrà fidare? Chi dice la verità? Qual è la realtà? Chi de­ve temere?


lunedì 26 marzo 2018

Recensione: "Insieme a te" di Sylvia Day

Buongiorno lettori!
La saga di Crossfire di Sylvia Day è finita quasi due anni fa, ma io l'ho terminata con molta calma perché non mi ha mai fatto completamente impazzire e anzi mi ha sempre più stufato e annoiato con il passare dei volumi. Ho letto il quinto e ultimo volume, Insieme a te, perché speravo che almeno il finale potesse addolcirmi, soddisfarmi e chiudere al meglio la tormentata storia di Gideon ed Eva. Già leggendo pareri inglesi ho storto il naso e arrivando io stessa al finale in italiano... Scoprite il mio parere leggendo la mia recensione qui sotto.



Titolo: Insieme a te
Serie: The Crossfire Series #5
Autore: Sylvia Day
Casa editrice: Mondadori
Data di uscita: 19 aprile 2016
Pagine: 304
Prezzo: 7,99 (ebook), 12,50 (cartaceo - copertina flessibile)


L'attesissimo capitolo finale della serie Crossfire
Gideon Cross. Innamorarmi di lui è stata la cosa più semplice che mi sia mai capitata. È successo istantaneamente. Completamente. Irrevocabilmente. Sposarlo è stato un sogno. Rimanere con lui sarà la sfida della mia vita. L'amore è trasformazione. Il nostro è sia un rifugio che la più violenta delle tempeste. Due anime ferite legate insieme. Abbiamo condiviso i più profondi e inconfessabili segreti. Giden è lo specchio che riflette tutte le mie debolezze e tutta la bellezza che non riesco a vedere in me. Lui mi ha dato tutto. Ora devo essere io quella forte, devo dimostrare di essere per lui un sostegno come lui lo è stato per me. Insieme possiamo affrontare chi sta cercando di mettersi così crudelmente tra di noi. Anche se la battaglia più dura sarà quella che intraprenderemo per mantener fede alle nostre promesse. Giurarsi amore è stato solo l'inizio. Lottare per il nostro amore ci renderà liberi o ci dividerà per sempre.


Non posso dire che la Crossfire series non mi abbia preso e appassionato o che mi abbia fatto completamente schifo: non nego che i primi due volumi siano stai molto piacevoli da leggere nonostante trovassi delle forti somiglianze con le Cinquanta sfumature che ho letto poco tempo prima di questa serie. Sicuramente proseguendo con i volumi Crossfire ha iniziato ad avere una sua proprioa identità, distanziandosi dalle Sfumature, ma prendendo a volte una piega un po’ troppo da telenovela e (incredibile ma vero, almeno per me) mettendo un numero di scene di sesso davvero esagerato e che devo essere sincera mi ha annoiato più volte. Però il mio giudizio su questa serie nonostante tutto rimaneva alquanto positivo anche se mi piaceva sempre meno ad ogni nuovo volume. Quando è uscito l'ultimo volume (5 volumi per una serie che poteva finire benissimo in 3 ma questo è un'altro discorso...) avevo però la speranza che la serie, almeno sul finale, riuscisse a migliorare, che ci fosse un lieto fine per i suoi personaggi e li potessi salutare con piacere. Questo non è successo e mi dispiace molto.

sabato 24 marzo 2018

Manga's Corner #18 Febbraio 2018


Buongiorno lettori!
Con quanto ritardo pubblico questo Manga's Corner?! Troppo ma tra la lettura condivisa di Uno di noi sta mentendo (qui trovate la prima puntata!) il post su manga e anime sportivi al quale tenevo molto, Cartoomics e Tempo di Libri non sono riuscita a terminare prima questo post!
Eccoci qua finalmente con i vari manga che ho letto lo scorso mese! Sono un po’, e ne sono rimasta molto contenta e spero che anche voi abbiate trovati dei bei titoli che negli ultimi 2 mesi sono iniziate delle nuove appassionanti e attese serie. Scrivetemelo nei commenti, mi raccomando!


Kuroko's Basket Extra Game 2 (di 2) di Tadatoshi Fujimaki
La conclusione dell’avvincente partita contro i Jabberwock: non svelo il finale ma lo si può intuire e nonostante ciò ci saranno delle belle sorprese e ognuno dei membri della Generazione dei Miracoli con Kagami avrà il suo personale momento di gloria. Una bella partita e come per il precedente volume alcune cose sono diverse dal film omonimo ma sono comunque piacevoli. Forse il finale del film è più bello perché quello del manga è davvero veloce e ti lascia un po’ spiazzato, mentre il film ti fa piangere e ti lascia con un po’ di speranza su quello che succederà i nostri protagonisti... Detto questo, se avete amato la serie principale e volete vedere un’altra (ultima?) partita dei vostri beniamini consiglio assolutamente la lettura di questa miniserie con la réunion della Generazione dei Miracoli che ti fa ritornare ai bei vecchi tempi del Teiko (perché tutti abbiamo amato l’ARC del Teiko, no?)



Kiss him, not me 3 di Junko
Proseguono le divertenti avventure di Kae e dei suoi 4 spasimanti. Ma nel loro gruppo si inserisce Shima, una ragazza che Kae aveva inizialmente scambiato per un ragazzo ma che condivide le stesse passioni per anime, manga e per ragazzi che baciano altri ragazzi come la nostra protagonista. Per i 4 maschietti diventa sempre più difficile stare da soli con Kae e conquistarla ma per lei sono disposti a fare tutto (o quasi). Lo dico ad ogni volume ma non posso fare altrimenti: questa serie mi fa morire dal ridere ogni volta ed è per questo che l'adoro. Mi piace tantissimo Kae ma anche i quattro ragazzi che per lei si ritrovano in situazioni imbarazzanti e incredibili. Poi l'entrata in scena di Shima regala nuova vitalità e freschezza alla trama perché lei è bella, talentuosa, ricca e si compensa con la povera e imbranata Kae. L'unica cosa che mi mette tristezza di questa serie è l'arrivare al finale e non sapere quando potrò leggere il seguito...



Rainbow days 13 (di 15) di Minami Mizuno
Ci sono voluti ben 13 volumi ma finalmente il nostro Nacchan si dichiara ad Anna! E la ragazza, che nei volumi precedenti abbiamo visto riflettere su se stessa e su i suoi sentimenti nei confronto del ragazzo, ricambia la sua dichiarazione e i due iniziano a stare insieme. Tutto bene quel che finisce bene e tutti felici, no? Sbagliato, perché il serio e studioso Tsuyopon ricorda a Kei e ai suoi amici che l'estate sta finendo e arrivati al terzo anno di liceo dovranno decidere cosa voler fare dopo il diploma, una scelta tutt'altro che facile e da sottovalutare per gli spensierati amici.... Sono felce di questo volume per la prima parte con la dichiarazione e il divertente festival scolastico e poi perché la parte finale preannuncia quello che succederà nei prossimi volumi, gli ultimi di questa serie che si è rivelata molto bella: i temi trattati sono diventati man mano sempre più seri e importanti e mi è piaciuto molto questo aspetto quindi rimango curiosa di leggere la fine che spero sia positiva nonostante tutto... 



Food wars 16 di Yuto Tsukuda (storia), Shun Saeki (disegni) e Yuki Morisaki (aiuto)
Un volume molto interessante soprattutto nella seconda parte: prosegue infatti la sfida sulla cucina cinese contro Koga dell’Elite dei Dieci e Soma ha finalmente trovato il modo di batterle e vendere più di lui. Poi conosciamo meglio il numero uno dei Dieci eletti, Eishi, che mi è piaciuto tantissimo e lo adoro! Ma il bello viene con l’entrata in scena del padre di Erina, Azami, colui che l’ha addestrata nell’arte dell’alta cucina e che adesso vuole reclamare il suo posto all’interno dell’Accademia. La seconda parte come dicevo è davvero bella, con l’entrata in scena di Azami che mette casino e preannuncia una nuova sfida impossibile o quasi per il giovane Soma. Mi piace molto questa parte e sono curiosa di proseguire la lettura e di vedere l’anime quindi pronta a scoprire il resto della storia!



Boruto Naruto Next Generation 3 di Masashi Kishimoto (opera originale e supervisore), Ukyo Kodachi (storia) e Mikio Ikemoto (disegni)
I quattro Kage con Sasuke e Boruto sono faccia a faccia con il temibile Momoshiki che ha rapito Naruto per impossessarsi della volpe a nove code. Il ragazzo dovrà mettere tutta la sua forza per poter salvare il padre e scoprirà di essergli più simile di quanto mai immaginerebbe. Insomma, per quanto Boruto la rimena che lui non è come Naruto, è impossibile non notare la somiglianza tra i due e anche molti punti della storia si collegano a fatti di Naruto; lo dico come un qualcosa di positivo per la serie, o comunque personalmente mi piace molto questo aspetto, questo parallelo tra Naruto quando ero lo scapestrato ragazzino degli inizi e suo figlio che è cocciuto e indomabile come lui. Bella questa parte di combattimento e anche la “Profezia” dello stesso Momoshiki che spero venga sfruttata e non dimenticata lungo la via. Poi il resto del volume mostra la vita quotidiana della nuova generazione e introduce la prossima (dis)avventura di Boruto. Per il momento la serie e mi piace e nonostante tutto sono spinta a continuarla quindi speriamo bene... 



Gantz:G 3 (di 3) di Hiroya Oku (storia originale), Tomohito Ohsaki (storia) e Keita Iizuka (disegni)
La conclusione di questa mini serie ambientata nel mondo di Gatz: le nostre protagoniste sono in un acquario pronte ad affrontare il loro nemico, molto più terribile dei precedenti e dovranno battersi per poter salvare loro stesse e i loro compagni non armati. Avevo detto di temere molto questo finale perché non ho avuto belle esperienze in precedenza per quanto riguarda miniserie di tre volumi, però devo dire che questa ha una bella conclusione che mi ha davvero soddisfatto. Non conclude in maniera definitiva la vicenda ma soddisfa in ogni caso il lettore che sa cosa succederà ai suoi protagonisti che hanno avuto una buona evoluzione nel corso della vicenda e le tre ragazze sono riuscite a crescere, hanno imparato ad agire e sono diventate più unite di prima. Inutile dirlo che mi ha lasciato la curiosità di leggere la serie originale di Gantz, ma intanto direi che questa miniserie può essere una piacevole lettura per fan e non. 



L’attacco dei giganti 23 di Hajime Isayama 
Quando inizierete questo volume vi troverete non spaesati, di più! Ci vorrà un po’ per capire che siamo avanti nel tempo e nello spazio, in un altro posto, a Eldia, dove facciamo la conoscenza di quei nemici oltre l’oceano che Eren ha promesso di distruggere per la sua libertà. Facciamo la conoscenza in particolare dei Cadetti, di Gabri, Falco e i loro compagni, tra i quali verrà scelto l’erede del Gigante Corazzato di Reiner, tornato come un eroe ma in realtà tormentato per quello che è successo sull’isola di Paradis (piccola nota da fangirl: ma quanto è figo adesso con quell’accenno di barba, eh?). Mi piace molto perché mentre prosegui la lettura riesci a collegare e a capire meglio le dinamiche e i fatti di questo nuovo mondo, a capire i problemi degli Eldiani, i loro motivi di riscatto nel combattere e il forte desiderio di ereditare il potere dei giganti. Mi piace come riusciamo a conoscere meglio i detentori dei diversi giganti e intravediamo la complessità e dualità del personaggio di Zeke, ma sopratutto sul finale iniziamo a conoscere Reiner e come sia arrivato alla sua missione dentro le mura, vediamo i suoi desideri più nascosti e che mai abbiamo conosciuto e mi hanno fatto rivalutare un po’ il suo personaggio che prima non mi diceva niente, mentre invece ha tanto da raccontare.

giovedì 22 marzo 2018

Lettura condivisa "Uno di noi sta mentendo" di Karen McManus (pp 138-179)

Buongiorno lettori!
Eccoci ad un nuovo appuntamento con la lettura condivisa del bellissimo ed intrigantissimo romanzo di Karen McManus Uno di noi sta mentendo.
Questo sarà il nostro ultimo appuntamento perché la prossima settimana uscirà la mia recensione del romanzo con considerazioni più generali; ovviamente accennerò anche al finale, se mi ha soddisfatto e se mi sono avvicinata almeno un pochino alla verità, ma non lo rivelerò perché non è giusto e poi la storia è ben strutturata, ad ogni capitolo ci sono nuovi fatti e nuove rivelazioni che rendono la lettura piacevole e quindi vi rovinerei tutto il piacere di leggere questo romanzo.
Vi invito se non l'avete già fatto a leggere la prima e la seconda parte di questa lettura condivisa e dopo la trama del libro (che ormai conoscerete a memoria XD) le mie ipotesi!


Titolo: Uno di noi sta mentendo
Autore: Karen M McManus
Casa editrice: Mondadori
Data di uscita: 6 marzo 2018
Pagine: 300
Prezzo: 15 (cartaceo), 7,99 (ebook)


Cinque studenti sono costretti a trascorrere un’interminabile ora di punizione nella stessa aula.
Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un’università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori.
Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall’andare completamente alla deriva.
Cooper, il ragazzo d’oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l’ingaggio in una grande squadra di baseball.
Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta.
Infine Simon, l’emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti.
Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata “pubblica” nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza.
Da quell’aula solo in quattro usciranno vivi. All’improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell’omicidio…
Con Uno di noi sta mentendo Karen M. McManus ci regala un piccolo miracolo, capace di restituirci alla perfezione la difficoltà di trovare un equilibrio tra il bisogno di riuscire in quello che facciamo, di avere amici, essere amati ed essere visti, e la necessità di essere noi stessi. Cioè essere felici.



Un nuovo pezzo breve ma intenso, con molte rivelazioni. I media si interessano più che mai al caso e i nostri protagonisti devono stare attenti ad evitarli e cercare di vivere la loro vita normale. Allo stesso tempo Bronwyn continua le sue piccole indagini per capire qualcosa di più sulla morte di Simon e su come allontanare i sospetti da loro quattro.
E dire che inizialmente avevo quasi totalmente escluso Bronwvy dai sospetti ma forse non è così innocente come credevo e come accennato nel precedente post c'entra la sorella Maeve alla quale è molto legata e si è capito che per lei, per proteggerla, farebbe di tutto... 
Mi sta stupendo il personaggio di Connor che nella parte precedente era rimasto un po' nell'ombra e qui è più protagonista: la fine è dedicata a lui e ad una bella scoperta che credo nessuno poteva prevedere (io mai proprio, non c'ero arrivata...).

lunedì 19 marzo 2018

Weekend di fuoco a Milano: Cartoomics e Tempo di Libri 2018

Vorrei essere una brava ragazza che finito un evento si mette subito a scrivere, giorno per giorno, le sue impressioni su tale evento ma non sono quel genere di persona per quanto ci metta tanta buona volontà. E anche voi sapete che a eventi alquanto grandi ci si alza presto e si va a letto tardi per 2/3 giorni, non mangi, non vai in bagno, ne esci fuori fisicamente distrutta ma ne vale sempre e comunque la pena. Questo mio weekend di fuoco a Milano è stato incredibile e ne vorrei parlare perché mi piace condividere storie ed emozioni con voi sia che ci siete stati che no.
Accenniamo brevemente al giovedì, festa della donna e giorno di sciopero nel quale ho avuto un pochino paura di non riuscire a partire, ma alla fine c’è l’ho fatta, anche se sono dovuta stare 4 ore in un bar ad aspettare la mia cara compagna di viaggio Viola e il Flixbus che ci avrebbe portato in quel di Milano. E nonostante il ritardo causa traffico, siamo arrivate sane e salve e ho fatto il mio ultimo pasto decente prima iniziare il digiuno fieristico.

Iniziamo da Cartoomics: è la più grande fiera fumettistica alla quale abbia mai preso parte finora. Di solito per un fattore di lontananza ho partecipato solo a fiere diciamo medio-piccole e quindi trovarmi in posto così grande con tanti editori, stand e quant’altro è stato molto eccitante e una bellissima prima volta.
Era venerdì, giorno di apertura ed era alquanto tranquillo, era piacevole girarci, i piedi non dolevano (ancora) e dopo poco meno di 10 minuti che ero entrata avevo già una borsa con 7 manga, una light novel e 4 poster (grazie Giulia!). Capite voi come è andata a finire: ho cercato di seguire l’accurata lista di manga da dover comprare che mi ero preparata ma inevitabilmente mi sono ritrovata a prenderne di non previsti (non tantissimi anche se ero tentata da altri titoli ma ci sono stati degli extra...)
Fare amicizia con Zombie 1
Devo dire che poi tutte le persone che ho incontrato ne vari stand, ai quali ho fatto a volte una domanda e basta, sono stati molto gentili e disponibili (e bravi nel loro mestiere di vendere, con me avete davanti la persona giusta!) e mi è piaciuto farci anche un paio di chiacchiere. Avevo programmato come acquisti sicuri manga nuovi e vecchi che mi mancavano, ma ho girato anche gli stand con gadget vari dove ho preso solo un quaderno con le ali della libertà de L'attacco dei giganti perché lo adoro questo simbolo e il suo significato e delle spille del mio amato Yowamushi Pedal perché anche se non sono una grande amante delle spille erano troppo belle per lasciarle nella cesta dove lo ho intraviste. Ho anche preso delle bellissime stampe della cara Lisa (seguitela qui su Instagram o perlomeno guardate le sue opere!) conosciuta grazie a Yuri in Ice e per l’appunto mi sono presa il mio caro Yuri e un bel Kuroo, ma ne le avrei prese molte altre che erano bellissime (sarà per un'altra fiera, mettiamola così ;) )!
Mi è piaciuto comunque girare con calma i vari stand e ammirare quel che vendevano. C’erano delle figure spettacolari, davvero spettacolari che adoravo anche se non conoscevo il personaggio, ma ho istruito Viola su quelli che conoscevo e gliele ho fatto apprezzare anche a lei (o almeno ci ho provato). La Viola poi ha fatto amicizia con gli zombie che niente erano fantastici, mi facevano venire dei colpi e per questo mi allontanavo ogni volta che ne vedevo uno (mentre Viola ci chiacchierava con loro complimentandosi per il trucco). Era fantastico perché da quella zona riecheggiavano ogni tanto delle urla di persone spaventate e gli spari di zombie che venivano uccisi (e resuscitavano dopo neanche 5 minuti): era una cosa bellissima e ridevo ad ogni urlo. Ma appunto fuggivo dagli zombie e ad un certo punto mi sono ritrovata allo stand della casa editrice Acheron specializzata nel genere horror e mi sono presa due libri con protagonisti proprio gli zombie. Sono strana lo so ma mi ispiravano troppo!
La realtà è sopravvalutata (cit Halliday)
Dopo aver girato nella zona fantasy siamo andate in quella di fantascienza che è un genere che conosco davvero poco ma c’era un gruppo di Star Wars davvero bello e anche i robottoni li adoro anche se no ho mai visto seriamente ne anime ne film ne quant’altro con essi. Mi è piaciuto tantissimo lo stand di Ready Player One con il ragazzo dello stand che prendeva in giro Viola e ammiccava con me perché conoscevo la serie mentre lei no. Ho ricevuto il poster ufficiale del film e ho fatto la foto nella ricostruzione della baracca di Wade, il protagonista. Era perfetta, c’erano pure le carte di merendine che pensavi ti fosse caduta (anche se in realtà non avevi con te merendine varie...) invece è parte del set! Potevi indossare la camicia, i guanti, il visore e le cuffie, partiva la macchina del fumo e via... È stato davvero figo e sono molto felice e soddisfatta della mia foto; ho cercato di copiare Wade quando si alza il visore nel trailer ma nel poster ha anche una mano sollevata e mi sarebbe piaciuto fare una foto anche così. Poi c’erano dei poster del film che riprendevano altri famosi film anni ‘80 che adoravo e quindi spero che siate passati nello stand perché era davvero davvero bello (e non vedo l'ora di vedere il film!).
Abbiamo girato molto ma anche sedute sulle panchine vicino ai finestrini e ho tirato avanti bevendo una specie di te ai litchees e mangiando appena due biscotti. La sera ho letteralmente cenato con uno yogurt e sistemato i miei acquisti. Come ho scritto su Instagram, non mi pento di nulla, ho speso un pochino più di quello che avevo calcolato ma ne sono rimasta contenta davvero davvero tanto e niente, mi piacerebbe ritornarci l’anno prossimo, è stata una bella esperienza davvero! Anche le diverse esperienze che proponevano erano carine anche se non ho partecipato le ho intraviste e mi sembravano molto belle, i prezzi buoni o quantomeno onesti e l’atmosfera allegra e divertente.

Passiamo a Tempo di Libri del quale l’anno scorso ho potuto partecipare solo un giorno e quest'anno ci tenevo davvero a farne almeno due e così è stato. Sabato ammetto che non ero in formissima, non so se chi mi era accanto se ne è accorto: mi sono svegliata con un mal di testa che è andato peggiorando nel corso della giornata fino a metà pomeriggio ma la mattina non è stata male: ho fatto i miei due acquisti assoluti e irrinunciabili per questo TdL, ossia il famoso Principe prigioniero e la mia amata Leta Blake dalla Triskell (e ho ricevuto la loro borsa, ero nei primi 100, yeah!) e poi da Kappalab La storia della principessa splendente (del quale a Cartoomics avevo preso con una mega offerta il dvd del film) e il romanzo della Città incantata che è il mio film preferito dello studio Ghibli dopo Il castello errante di Howl (e se non ancora non lo sapete da Kappalab trovate praticamente tutti i romanzi dai quali sono stati tratti i film dello studio Ghibli e se siete dei fan non potete perderveli!). Ho potuto incontrare la dolcissima Daniela Volontè che mi ha dato le sue deliziose bustine di zucchero e i suoi segnalibri (ne ho tenuto uno, l’altro era per la sua grande fan, e mia cara amica Gio) e poi Rosa di La Fenice Magazine, con la quale chatto ogni tanto ma è sempre un piacere incontrare di persona gli amici virtuali.

giovedì 15 marzo 2018

Lettura condivisa “Uno di noi sta mentendo” di Karen McManus (pp. 91-137)

Buongiorno lettori!
Benvenuti a questo secondo appuntamento con la lettura condivisa del romanzo di Karen McManus Uno di noi sta mentendo. Se non lo avete fatto vi invito a leggere la prima parte con le mie prime ipotesi, mentre qui sotto vi lascio ancora tutti i dati sul romanzo e poi le mie nuove teorie riguardo a questa storia! Devo dire che mi sta molto piacendo questa iniziativa, mi sono confrontata anche con altre blogger ed è divertente no? Ditemi insieme alle vostre ipotesi se anche a voi sta piacendo questa lettura insieme e se ne vorreste altre!
E adesso bando alle ciance incominciamo!


Titolo: Uno di noi sta mentendo
Autore: Karen M McManus
Casa editrice: Mondadori
Data di uscita: 6 marzo 2018
Pagine: 300
Prezzo: 15 (cartaceo), 7,99 (ebook)


Cinque studenti sono costretti a trascorrere un’interminabile ora di punizione nella stessa aula.
Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un’università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori.
Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall’andare completamente alla deriva.
Cooper, il ragazzo d’oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l’ingaggio in una grande squadra di baseball.
Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta.
Infine Simon, l’emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti.
Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata “pubblica” nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza.
Da quell’aula solo in quattro usciranno vivi. All’improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell’omicidio…
Con Uno di noi sta mentendo Karen M. McManus ci regala un piccolo miracolo, capace di restituirci alla perfezione la difficoltà di trovare un equilibrio tra il bisogno di riuscire in quello che facciamo, di avere amici, essere amati ed essere visti, e la necessità di essere noi stessi. Cioè essere felici.



Siamo entrati nel vivo della storia: i nostri quattro protagonisti hanno capito che la situazione è seria e il loro presunto (?) coinvolgimento con la morte di Simon coinvolge anche le loro famiglie ed è di dominio pubblico a scuola e sui giornali. Iniziamo i dubbi e le minacce, le conseguenze si iniziano a sentire e adesso tutto cambierà inevitabilmente.

Una parte breve ma intensa perché appunto i protagonisti si rendono conto di poter contare solo gli uni sugli altri e che nessun altro gli crederà, ma ciò non vuole dire che si uniranno per poter vincere, anzi ci sarà molta tensione anche tra di loro. Nonostante qualcuno mi abbia messo la pulce nell’orecchio (*cough* Susi di Bookish Advisor *cough*) non credo nel suicidio di Simon ma penso che sia stato qualcuno ad ucciderlo. Ecco forse, mi azzarderei a dire che potrebbe non trattarsi di Bronwyn, Addy, Nate o Connor, ma forse di qualcuno vicino a loro e che voleva proteggerli dal segreto che Simon stava per rivelare. I quattro ragazzi inoltre iniziano anche a dubitare del professor Avery, colui che li ha messi in punizione quel fatidico giorno e ammetto che anche questa idea è interessante e mi intriga assai.... Ma le prove? E il movente?

giovedì 8 marzo 2018

Lettura condivisa "Uno di noi sta mentendo" di Karen McManus (pp 9-90)

Buongiorno lettori!
Prima di mettermi in viaggio verso Milano per Tempo di Libri e Cartoomics non posso non parlarvi del libro che mi accompagnerà durante il viaggio e nei prossimi giorni. Come anticipato nell'ultimo Wrap-Up Uno di noi sta mentendo di Karen McManus mi ha molto colpito e sono curiosa di poter leggere questo romanzo. Ma c'è di più perché infatti Mondadori ha organizzato una sorta di lettura condivisa del romanzo, un occasione per discutere le nostre teorie  a riguardo e vedere se, alla fine, azzeccheremmo o no chi ha ucciso Simon.
Questo post riguarda le prime 90 pagine del romanzo e quindi vi invito a leggerle e poi commentare e mi raccomando evitate spoiler successivi alle pagine indicate per non rovinare la lettura alle altre persone. E per il resto trovate la trama del libro per conoscerlo meglio e poi i miei pareri a riguardo....


Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po’ ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi.


Titolo: Uno di noi sta mentendo
Autore: Karen M McManus
Casa editrice: Mondadori
Data di uscita: 6 marzo 2018
Pagine: 300
Prezzo: 15 (cartaceo), 7,99 (ebook)


Cinque studenti sono costretti a trascorrere un’interminabile ora di punizione nella stessa aula.
Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un’università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori.
Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall’andare completamente alla deriva.
Cooper, il ragazzo d’oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l’ingaggio in una grande squadra di baseball.
Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta.
Infine Simon, l’emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti.
Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata “pubblica” nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza.
Da quell’aula solo in quattro usciranno vivi. All’improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell’omicidio…
Con Uno di noi sta mentendo Karen M. McManus ci regala un piccolo miracolo, capace di restituirci alla perfezione la difficoltà di trovare un equilibrio tra il bisogno di riuscire in quello che facciamo, di avere amici, essere amati ed essere visti, e la necessità di essere noi stessi. Cioè essere felici.



Ci troviamo davanti una classica scena da film americano: cinque ragazzi in punizione. C'è pure Simon, quello stronzo che ha creato una app dove pubblica pettegolezzi su tutta la scuola. E non vi sta particolarmente simpatico anche se (per fortuna) non siete mai finiti nel suo mirino e comparsi sulla su app. Ad un certo punto Simon beve un bicchiere di acqua dal rubinetto e cade a terra: ha una crisi allergica, intervenite ma non c'è nulla da fare. Nonostante l'intervento dell'ambulanza entro sera lui è morto. 

Una morte tragica e inspiegabile che vorreste dimenticare ma ci sono delle indagini da parte della polizia: nonostante la sua cattiva fama, davvero qualcuno sarebbe arrivato ad uccidere Simon sfruttando la sua allergia alle arachidi? E voi quattro che eravate in punizione con lui siete i più sospetti visto che, per di più, Simon era pronto a pubblicare i vostri segreti proprio sulla sua app. Uno di voi sta mentendo ma ancora non sappiamo chi... 

martedì 6 marzo 2018

Wrap-Up #21 Gennaio e Febbraio 2018

Buongiorno lettori!
Scusate il ritardo ma ci tenevo a pubblicare il post sugli anime e manga sportivi e poi non sono stata bene tra influenza e il mio solito mal di testa, così non mi sono potuta dedicare come volevo alla scrittura. Inoltre ci stiamo avvicinando al mio Weekend di fuoco a Milano per Tempo di Libri e Cartoomics e quindi mi sono organizzata anche per questo e solo oggi posso farvi leggere il Wrap-Up di gennaio e febbraio. 
Ho letto un po’ ma ho recensito poco, purtroppo. Spero a marzo di riuscire a pubblicare tutte le recensioni mancanti e poi leggere leggere e leggere (ovviamente)!



Fandom di Anna Day
(Un estratto della mia recensione e non dimenticatevi la spoilerosa intervista di Giò!)
I protagonisti mi sono piaciuti molto, in particolare Violet, che si ritrova nel suo libro preferito, un sogno che ben presto diventa il suo incubo e le tocca prendere in mano le tendini del gruppo e della storia e usare il suo amore nei confronti del libro per poter salvare i suoi amici. Un personaggio forte e deciso che sa bene dei rischi che corre a differenza di Nate, suo fratello, che riesce nonostante tutto a scherzare e ad emozionarsi per quello che lo circonda; anche lui però si renderà conto che basta davvero poco per rovinare il loro piano e l'unica speranza che hanno per salvarsi. Il finale è davvero fantastico e bellissimo, anche se tutto il romanzo è ben strutturato e ben narrato (escludendo alcuni piccoli refusi) il finale è davvero geniale e mi è piaciuto tantissimo, anche perché non mi aspettavo che fosse così, non sarei arrivata a tanto con la mia immaginazione. Io non vorrei mai immergermi nel mondo di La danza delle forche però mi è piaciuto tantissimo immergermi nelle pagine di Fandom e scoprire questa bellissima storia di coraggio e amicizia e vi invito a fare altrettanto!
5 stelle 



Il giardino delle parole di Makoto Shinkai 
Aspettavo da tanto questo romanzo innanzitutto perché mi sono molto piaciuti gli altri due romanzi di Makoto Shinkai (Your name e 5 cm al secondo), secondo perché avevo letto il manga di questa storia ma non mi aveva convinto, c'era stato un qualcosa che non me l'aveva fatta apprezzare, soprattutto la parte finale, e per questo volevo leggere il romanzo, la "fonte" principale della storia (anche se l'autore dice nella sua postfazione che lo ha iniziato a scrivere mentre lavorava al film omonimo, quindi diventa un po' problematico dire cosa viene prima). La lettura mi ha soddisfatto, mi sono piaciuti i cambi di POV che riguardano anche personaggi che sono secondari, ma leggere il loro punto di vista, oltre ad incastrasi bene con la storia di Yukino e Takao, ci permette di conoscere e capire meglio questi personaggi. Certo, questi cambi non si apprezzano subito ma alla fine tutto diventa chiaro e viene spiegato. Belle anche le citazioni legate alla pioggia che sono presenti in originale e con traduzione e una piccola spiegazione, anch'esse ben legate alla storia e molto piacevoli da leggere. Il finale che mi aveva preoccupato nel manga mi è molto piaciuto perché mostra come i nostri protagonisti si siamo aiutati a vicenda nel cambiare e decidere cosa fare della loro vita e del loro futuro. Lo consiglio che è una bella lettura piacevole per chi ha amato il manga, il film (che devo recuperare) ma anche per chi non li ha molto apprezzati perché offre dei nuovi punti di vista che le altre due versioni non sono riuscite ad approfondire e/o spiegare e che quindi vi aiuteranno a capire meglio questa storia e i suoi personaggi.  
5 stelle



Racconti dei saggi del Giappone di Pascal Fauliot
Un volume bellissimo esteticamente ma la mia copia era fallata, alcune pagine erano ripetute e quindi non ho potuto apprezzare quei racconti che venivano interrotti a metà. Una cosa mia ma ecco è bene precisarlo. Per quanto riguarda le storie non sono male, come succede per raccolte di storie e racconti ovviamente qualcuno piace più di altri e quindi direi che è doveroso dare un giudizio generale e quindi promuovo questa raccolta nella speranza che la vostra copia non sia rovinata come la mia ecco, perché non ti fa apprezzare i racconti e ne esci fuori alquanto frustrato e arrabbiato.
4 stelle



Ragazze elettriche di Naomi Aldermann
Ci tengo ad iniziare dicendo che questo non è il mio primo romanzo della Alderman e che conoscevo già questa autrice. E ho sentito molto parlare di questo romanzo ben prima della sua uscita e volevo tanto leggerlo; dopo aver letto Il racconto dell'ancella (qui la mia recensione) mi sono decisa a comprarlo e leggerlo immediatamente. Anche se è legato al genere distopico, mi piace molto il fatto che si mischia tantissimo con la storia nostra, tanto che ad un certo punto non sai cosa è vero e cosa no, cosa è successo davvero e cosa no, dubbi sulla storia recente e antica che sono davvero sfruttati bene e ho molto apprezzato. La storia segue diversi protagonisti e mostra come la loro vita cambi radicalmente con la comparsa della "matassa" che permette a donne di tutte le età di generare delle potenti scariche elettriche. Questo potere misterioso permetterà alle donne di ribellarsi alla loro condizione, ai soprusi ricevuti dal mondo e dagli uomini. E il potere da alla testa, lo sappiamo per esperienza anche indiretta, e infatti una cosa che ho molto apprezzato è il fatto che alcune donne lo usino con violenza e la usano contro gli uomini nello stesso modo che gli uomini usano contro le donne. E' una cosa che mi ha molto colpito e che dimostra come la violenza di ogni genere sia sbagliata e non importa il sesso di chi la compie. E' un romanzo che fa molto riflettere, parla di temi molto attuali, come le rivolte, la religione, il ruolo dei mass media e di come con una telecamera tutti possono diventare reporter, della fiducia e della famiglia. Sono davvero tantissime gli argomenti di questo libro che se ne potrebbe parlare per ore... Il finale è wow perché è il culmine di un crescendo, di una tensione che cresce cresce e si conclude li; di solito non amo questi finali ma ho compreso il perché di questa scelta e approvo. Un'ultima cosa: quanto è geniale lo scambio di mail di inizio e fine libro? Fantastico, perché poi ti fa ulteriormente riflettere sui temi del libro e questi temi sono attualissimi nella nostra società e possono influenzare tantissimo la nostra opinione. Insomma, Ragazze elettriche avrebbe avuto il successo e il riconoscimento che ha avuto se il suo autore fosse stato un uomo?
4 stelle

lunedì 5 marzo 2018

Sport’s anime are a way of life: Come anime e manga sportivi mi hanno fatto apprezzare di più lo sport "reale"

Buongiorno lettori!

Foto presa dal web
Febbraio è stato il mese delle Olimpiadi Invernali e niente, ho mai detto quanto mi piacciono le Olimpiadi? Non credo, però se mi seguite sui vari social avrete notato che specifico una cosa nella mia presentazione, ossia "amante di manga e anime (sportivi)". Perché quel "sportivi" tra parentesi? Beh, innanzitutto perché essendo tra parentesi la grammatica dice che è una cosa che si può escludere e non compromette il senso della frase (e infatti leggo e guardo manga e anime di vario genere), ma quelli sportivi hanno rapito il mio cuore state certi che tra le nuove (ma anche vecchie) uscite ho sempre un occhio di riguardo verso quelle che parlano di sport perché mi piacciono in una maniera assurda: mi prendono, spaccano il mio cuore e mi fanno conoscere ed appassionare a sport che non mi interessavano prima. E sapete una cosa? Se adesso apprezzo e guardo con molto più entusiasmo lo sport beh, lo devo senza dubbio a manga e anime...

Iniziamo con una precisazione che stupirà molti di voi: non sono una tipa sportiva. 
E ci ho provato, ne ho provati tanti di sport nella mia breve ma intensa vita, ma non è andata sempre molto bene...

Bicicletta: per due anni ho partecipato ad una gara competitiva di beneficenza e il primo anno sono caduta alla prima curva (non scherzo, la PRIMA, a neanche 200 metri dopo la partenza) e mi sono ritirata; il secondo anno sono caduta nuovamente a metà percorso (dove la strada era sterrata) ma sono riuscita a finirla. La bicicletta la uso occasionalmente su strade lastricate e preferibilmente in piano.

Nuoto: due anni circa di corso e ad oggi riesco a fare un po' di dorso. È una questione psicologica, ho paura di non toccare il fondo con i piedi, dell'acqua alta (e vivi a Venezia, ahahah!). Avrei bisogno di uno psicologo più che di un bagnino, quindi andiamo avanti!

Pallavolo: non male, quello che forse siamo andati più in là facendo quasi 3 anni e provando (inutilmente) ad entrare nella squadra locale Under 15. Certo, la tua battuta faceva schifo ma a ricevere non era malaccio, dai. Extra: squadra di pallavolo con Madre insieme ad un gruppo di madri e figlie al torneo estivo dell'oratorio: eravamo le più simpatiche, non serve aggiungere altro.

Pattinaggio: un annetto scarso di corso che mi ha insegnato quantomeno a stare in piedi, ma ancora oggi quando ti viene la pallida idea di andare a pattinare (perché la pista di pattinaggio, sopratutto all'aria aperta, ti fa andare il cervello in pappa e fremi per entrarci) le tue caviglie piangono e temono di non uscire intere, ma alla fine sopravvivi con qualche ematoma qua e là.

Curling: ebbene sì, ho fatto anche curling, sport del quale molti ignorano l'esistenza o quantomeno il funzionamento (vi lascio un bel video esplicativo che è meglio delle mie inutili parole). Partite divertenti e in compagnia, niente di serio ma sei pur sempre sul ghiaccio e cadere è obbligatorio e non dimentichiamoci una cosa fondamentale, ossia che devi anche avere parecchio culo che la stone non esca dal cerchio (e lo fa, immancabilmente lo fa e perdi, ovvio!)

Palla avvelenata: si includo lo sport più terribile che gli insegnanti possano mai insegnare a dei bambini delle elementari. Però non ero male a schivare le pallonate, riuscivo a rimanere un bel po' in campo ma niente di eccezionale, dopotutto non esiste un campionato di palla avvelenata... (o sbaglio?)

Calcio: all'oratorio ovviamente, un po' tiravo o un po' paravo. Il mio polso si è spaccato una volta per colpa di uno stronzo più grande (e che faceva parte della squadra di calcio locale) che mi ha tirato una pallonata, ma sono ancora integra (fisicamente, psicologicamente ho ancora qualche dubbio...).

Sci alpino: mio padre dopo 15 minuti di lezione da lui stesso condotta ha deciso che il mio spazzaneve era pronto per affrontare un'intera pista e mi ci ha portata a tradimento. Io ho fatto un'intera pista abbastanza decentemente (ovviamente cadendo ogni tanto, ma l'ho fatta) e ho deciso che non avrei mai più seguito da sola mio padre la domenica mattina, lo avrei fatto solo se mia madre si fosse unita a noi (perché lei non scia e non approva certe cose che mio padre voleva farmi fare/provare ecc...)

L'unico mio momento di vera gloria sportiva l'ho avuto con la mia classe di quinta elementare a una competizione denominata Mini-Olimpiadi, dove squadre di diverse scuole elementari della zona si sfidavano in varie competizioni sportive per determinare chi è il più forte (un'idea geniale per abbattere l'autostima di pre-adolescenti, vero?). Siamo arrivati terzi perché al tiro alla fune quegli stronzi della Quinta A ci hanno battuto in finale, l'unica classe che non siamo mai riusciti a battere (sembra inutile specificarlo ma si, ero presa benissimo dal tiro alla fune che poi era l'unica gara alla quale ho partecipato con molto entusiasmo).

In seguito a tutte queste esperienze se non negative quantomeno poco soddisfacenti, e al fatto che o fai sport e socializzi, o sei un escluso sfigato (indovinate in quale categoria rientravo!), ho sviluppato un insano odio per lo sport: ho deciso che lo avrei totalmente escluso dalla mia vita e mi sarei dedicata ad altro, in particolare allo studio e ai libri. Alle medie il mio odio aveva raggiunto l'apice, arrivando a discutere alquanto animatamente con i miei ma anche con i genitori di compagni e amici e nel mio tema di italiano per l'esame di terza media c'era un parte dove mi lamentavo di quanto gli arbitri e gli allenatori sportivi parlino parlino e poi manco sanno giocare al loro sport e in questo modo gli atleti non possono dare un buon risultato, perché non hanno il giusto supporto. 

Foto presa dal web
Aggiungo inoltre che la realtà dove sono cresciuta, il mio paesino sperduto tra le montagne, considera gli sport invernali quasi una religione: lo sci alpino in particolare è una pratica che viene quasi inculcata nella mente come qualcosa di necessario e importantissimo, che DEVI praticare e se non lo fai pecchi, diventi quella strana, l'esclusa quella che rinuncia a sciare per studiare o per fare altro che ovviamente viene considerato meno importante dello sci (pure la scuola). Sia chiaro che è innegabile che lo sci sia il motore economico trainante delle realtà dove sono nata e cresciuta, ma dal liceo in poi ho sempre passato gran parte della mia vita fuori dai suoi confini e per questo ho avuto una visione diversa ed esterna delle cose: mi sono resa conto di volere di più, di voler avere più opportunità al di fuori dello sport, di scegliere la cultura e questo mi faceva sentire bene, mi faceva anche (lo confesso) sentire un pochino superiore agli altri, a quelli che guardavano solo al fisico e non alla mente. Un ragionamento sotto molti punti sbagliato ma lo capisco solo ora, solo ora capisco che il mio ragionamento era alquanto sbagliato e lamentavo che nella vita alcune cose fossero sbagliate mentre lodavo quelle stesse cose vedendole in manga e anime.