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lunedì 11 gennaio 2016

Autori Emergenti #17: Sarah Gold

Diamo spazio ad autori italiani sia che sono autopubblicati, o che hanno pubblicato con piccole, medie e pure grandi case editrici, dimostrando che anche in Italia ci sono dei talenti: basta scoprirli!

Buongiorno lettori!

Anche nel 2016 continua la rubrica di Autori Emergenti che vuole farvi scoprire nuovi romanzi di nuovi autori italiani self-publishing e non!

In questo caso il romanzo è uscito l'anno scorso ma sembra molto intrigante e l'autrice si nasconde dietro uno pseudonimo. Speriamo però che questo non la fermi e ci delizi con altre storie! Sarah Gold ci presenta il suo romanzo d'esordio, Burning Love, un  erotico del quale vi farò leggere anche la mia recensione prossimamente; ma voi intanto scrivetemi la vostra di recensione se lo avete letto ;) 



Titolo: Burning Love
Autore: Sarah Gold
Casa editrice: self-publishing
Pagine: 308 
Prezzo: 1,79 (ebook); 10 (cartaceo)


Jennah Aberville è un’imprenditrice bella e sicura di sé, che ha avuto molti uomini ai propri piedi. Ma la crisi del suo rapporto con il seducente Jason Bolton farà prendere una piega inaspettata alla sua vita. Per un equivoco il nuovo giardiniere di Jennah, Roy Hernandes, crederà di avere incontrato una splendida cameriera. E le notti infuocate che i due passeranno insieme li legheranno in maniera profonda. La verità però non può restare per sempre celata e potrebbe distruggere quel rapporto appena nato, così intensamente carnale da sconvolgerli anima e corpo. E il passato di Roy nasconde qualcosa di pericoloso, forse anche per la stessa Jennah. Il cuore della donna saprà affrontare le paure, o sceglierà il rassicurante e ben più semplice rapporto con un suo pari? Un romanzo ricco di passione, ma anche di sentimento.


Mi volsi di scatto, in direzione della voce sconosciuta che proveniva dalle mie spalle. Rimasi interdetta a fissare il ragazzo che avanzava verso di me con le mani tese. Ero troppo sorpresa per riuscire a reagire. Sentii le sue mani ruvide afferrare la mia. Scosse il capo. «Dobbiamo medicarla subito.» Lo guardai togliersi lo zaino dalla spalla e posarlo a terra. Ne estrasse rapidamente una boccetta e versò il contenuto sul mio dito. Ritrassi istintivamente il braccio con una smorfia di fastidio. Bruciava. I suoi occhi mi sorrisero in sincronia con la bocca. Senza che quasi me ne fossi accorta, mi aveva applicato un cerotto sulla piccola puntura. «Può sembrare un’inezia, ma è sempre meglio essere prudenti.» Io non gli avevo ancora detto nemmeno una parola. Mi limitavo a fissarlo. Chi diavolo era quel ragazzo dalle spalle larghe e dalla carnagione piacevolmente scura? Alzai la mano e la osservai meglio, come se quel cerotto fosse stato di vitale importanza. Poi gli rivolsi uno sguardo interrogativo. Lui si tolse il berretto, scoprendo i lucidi capelli corvini, e mi tese la mano libera. «Scusami, che stupido. Ho dimenticato di presentarmi. Sono Roy Hernandes e da ieri lavoro qui.» Roy Hernandes? Ne sapevo quanto prima. Rimasi titubante a guardare la sua bella mascella forte e il braccio lasciato scoperto dalla maglietta. Intravedevo un tatuaggio sul muscolo tornito del bicipite, ma era parzialmente nascosto dalla manica e non riuscivo a indovinarne il soggetto. Un lampo di luce illuminò la mia coscienza. Roy Hernandes… Roy, certo! Il cugino di Meredith. Avevo dato io il consenso ad assumerlo, ma poi avevo rifiutato di vederlo, giusto il giorno precedente. E mi dava del tu senza nemmeno porsi il problema? Strinsi gli occhi, sforzandomi di concentrarmi. Evidentemente non aveva la minima idea di chi fossi. Nessuno dei miei dipendenti si sarebbe permesso di darmi del tu senza un mio esplicito invito. Di certo sua cugina doveva averlo avvisato. Un pensiero strano mi balenò nella mente. Fissai la mano ancora tesa, benché ora più titubante, poi la strinsi con decisione. «Piacere, io sono Jen.» Vidi il sollievo dipingersi sul suo volto. Probabilmente aveva temuto di essere stato invadente. Ricambiò la mia stretta con altrettanta sicurezza, il sorriso franco ancora largo sul suo bel viso. Liberai delicatamente le dita dalla sua presa. E intanto diedi una rapida occhiata al fisico, valutandolo. Non era altissimo, forse appena un centimetro o due più di me, ma era ben proporzionato e muscoloso. Osservai le braccia scoperte, così ben fatte, con evidente piacere. Poi alzai lo sguardo sul viso dagli occhi scuri un po’ obliqui. E inavvertitamente le mie mire scivolarono sotto la sua cintura.

Scrivetemi cosa ne pensate di questo romanzo e se pensate di leggerlo il prossimo anno ;) 

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