In Autori emergenti vogliamo dare spazio ad autori italiani sia che sono autopubblicati, o hanno pubblicato con piccole, medie o pure grandi case editrici, dimostrando che anche in Italia ci sono dei talenti: basta scoprirli!
Bentornati!
Oggi vi proponiamo il romanzo di una scrittrice che è stata pubblicata dalla Harlequin Mondadori nel 2010 ma adesso ha reso disponibile il suo stesso romanzo su Amazon: Elisabetta Bricca ci catapulta nel passato tra dame e cavalieri, guerre e amori in un romanzo avvincente!
Titolo: D’amore e di ventura
Autore: Elisabetta Bricca
Prezzo: Euro 2,68 (Ebook)
Disponibile in formato ebook e cartaceo
Potete acquistarlo QUI
Trama: Italia 1438. Cesare Mocenigo è un capitano di ventura, nobile, scaltro e affascinante.
Viola Ripamonti Sforza è la bellissima e coraggiosa nipote del suo peggior nemico. Eppure, benché il dolore lo abbia reso un uomo tormentato e pericoloso, quando la incontra Cesare comprende di avere ancora un'anima. E insieme a lei, sullo sfondo dell'aspra guerra tra Venezia e Milano, tra le battaglie, gli intrighi e lo splendore del Rinascimento, sarà protagonista di una struggente storia di passione e redenzione, in una lenta risalita verso la luce durante la quale tutto può accadere, se a comandare è il cuore.
Le altre sue pubblicazioni:
Sangue Ribelle, Harlequin Mondadori
D’amore e di ventura, Harlequin Mondadori
Il falco di maggio, La mela avvelenata publishing
Umbria she said, Lighthouse publisher
Nel 2013, il suo racconto Parigi… encore è arrivato tra i finalisti del concorso letterario, indetto da Il Messaggero, Donne che fanno testo.
«Che cosa c'è? Avete paura? Nessuno vi ha mai detto come il famigerato Mocenigo trascorre le sue notti d'inferno?» Rise, una risata crudele che non riuscì a velare la profonda tristezza nei suoi occhi.
Per un brevissimo istante, Viola penetrò oltre la facciata dell'arroganza, fino all'anima, e fu travolta da una tempesta di sensazioni violente.
Cesare avanzò, il passo sicuro e spavaldo del conquistatore, i muscoli guizzanti sotto la pelle. Si fermò. Era così vicino che Viola poteva avvertirne il fiato caldo sul viso.
Sentì le gambe farsi molli e, per un momento, cederle, ma ebbe l'ardire di sfidarlo.
«Siete così ubriaco da non rendervi conto di ciò che fate e dite.»
Cesare l'afferrò brutalmente per una lunga ciocca di capelli e la costrinse a reclinare la testa. «Vi ho già risparmiato la vita una volta, non sono sicuro di avere voglia di farlo ancora» le sibilò in faccia, ostile.
Lei sostenne indomita il suo sguardo. «Fatelo pure. Uccidetemi. La mia vita, ormai, non ha più alcun valore.»
Quell'arrendevolezza e quella fierezza che rasentava l'incoscienza indussero Cesare ad allentare un poco la presa, ma non la lasciò.
Rimasero a fissarsi a lungo, il respiro affannato. Tesi. Aggressivi. Tra loro era in atto una guerra e nessuno dei due aveva intenzione di perdere.
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